Covid, picco vicino ma dati lontani dalla realtà: «Fino a metà degli italiani colpiti da Omicron 4 e 5»

L'epidemiologo La Vecchia: "Sommerso colpa dei test fai da te: tanti casi asintomatici o con sintomi che durano pochi giorni"

Covid, picco vicino ma dati lontani dalla realtà: «Fino a metà degli italiani colpiti da Omicron 4 e 5»

Il picco dell'ondata di Covid in corso «è vicino». E alla fine, «con un virus così contagioso, è molto probabile che da un terzo a metà della popolazione, in maniera più o meno sintomatica, sia stata contagiata da Omicron 4-5». È la stima dell'epidemiologo Carlo La Vecchia, docente all'università Statale di Milano. «Dal punto di vista dell'andamento delle curve dei contagi Covid registrati, il dato medio settimanale di ieri indica 98mila casi al giorno. Non siamo lontani dal picco. La salita era attorno a un +15% ieri, quindi si sta livellando», dice La Vecchia.

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«Ed è probabile che l'ondata di Omicron 5 arrivi» al plateau «nel corso della prossima settimana o 2», prospetta l'esperto all'Adnkronos Salute. Ma, aggiunge, «un problema è che i numeri registrati sono lontanissimi da quelli reali». «In parte succede per l'uso diffuso dei test fai da te», il cui esito positivo non viene sempre ufficializzato, «e un'altra grossa quota» di sommerso «è data dalle malattie asintomatiche o paucisintomatiche. Molte infezioni da Omicron 4 e 5 - ricorda l'epidemiologo - portano dal punto di vista clinico uno o pochi giorni di mal di gola o raffreddore, soprattutto nei vaccinati o in chi ha avuto altre Omicron».

Quindi, calcola La Vecchia, «potrebbe esserci oggi fino al 10% della popolazione positiva. Finora avevo stimato circa 3 milioni, ma potrebbero essere anche di più. In ogni caso non è il dato di 1,3 milioni di positivi registrati»: una cifra realistica sarebbe di «diversi milioni.

Il che - fa notare l'esperto - rende il controllo del ciclo epidemico e il tracciamento difficilissimo, e purtroppo anche il contenimento. Il contagio andrà a esaurimento in larga parte per l'esaurimento dei suscettibili».

 

I numeri attesi al picco dell'ondata in corso? «In termini di dati registrati, ufficiali, non mi aspetto molto più di 100mila» casi. «Probabilmente la prossima settimana il dato medio dei nuovi casi giornalieri crescerà di un altro 10% e poi si livellerà probabilmente fra i 110 e i 120mila casi. Mentre i contagi giornalieri reali sono molte centinaia di migliaia, ma gran parte sfuggono al tracciamento». «Resta il punto che, mentre i giovani e gli adulti contagiati in larga parte fanno di fatto una sindrome influenzale moderata, gli anziani e i fragili possono stare male e alcuni morire. Certo, non tutti i morti sono morti Covid fra i 100 decessi mediamente registrati ogni giorno. Ma va evidenziato che uno dei problemi è sicuramente stato la scarsa risposta alla quarta dose» di vaccino anti-Covid da parte «degli ultraottantenni», ragiona La Vecchia.

«Una protezione anche di una durata limitata, di 2-3 mesi, consente di superare un'ondata epidemica. Ma i fragili e gli ultraottantenni non si sono vaccinati come avremmo sperato». Se lo avessero fatto, «avremmo risparmiato ricoveri», mentre «oggi a questa voce superiamo quota 10mila pazienti ospedalizzati, anche se alcuni entrano per altre cause e si scoprono positivi. In ogni caso - rimarca - avremmo alleggerito il livello di stress sul sistema sanitario, che oggi è dato non dai numeri delle polmoniti gravi, che ormai sono bassi, ma dal dover gestire i doppi reparti Covid e non Covid e dal personale in quarantena».


Ultimo aggiornamento: Martedì 12 Luglio 2022, 19:34
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