Covid, l'allarme dei medici: «Dpcm non sufficiente, inevitabile lockdown totale»

Covid, l'allarme dei medici: «Dpcm non sufficiente, inevitabile lockdown totale»

Le misure del nuovo dpcm in vigore da oggi, presentato ieri dal premier Giuseppe Conte in conferenza stampa, sembrano essere l'ultima spiaggia prima di un nuovo lockdown. È la convinzione (e l'allarme) di medici e infettivologi, preoccupati per i dati sui contagi da Covid-19 che ieri hanno superato quota 20mila in 24 ore: la curva epidemica appare «ormai fuori controllo», osserva Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali (Simit), sottolineando come la preoccupazione sia crescente anche perchè il picco ancora non è stato raggiunto.

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Le misure, rincara la dose il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli, potrebbero essere l'ultima possibilità per evitare un nuovo blocco, ma c'è il timore che possano non essere sufficienti: «l'ultimo tentativo del governo prima di un inevitabile lockdown totale, se non dovessero funzionare», ha detto Anelli.

Quella del governo, rileva, «è una grande scommessa per mantenere insieme produzione e tutela della salute, ma se nel giro di 15 giorni gli indicatori peggioreranno, credo sia responsabilità del governo adottare misure ancora più drastiche con un lockdown totale».

Parla invece di situazione «già gravissima» negli ospedali Carlo Palermo, il segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l'Anaao-Assomed: «Pronto soccorso e reparti sono ormai intasati ed il 118 subissato di chiamate. Con questo ritmo di contagi entro la seconda settimana di novembre si satureranno le terapie intensive». Anche secondo Palermo, il dpcm è «un punto di equilibrio tra esigenze economiche e sanitarie, ma potrebbe non bastare» perchè la pressione sugli ospedali «sta diventando insostenibile, dal momento che è praticamente saltata la possibilità di contenimento dell'epidemia attraverso i servizi territoriali». Oggi è previsto un tavolo tra sindacati medici e Regioni per definire gli indirizzi per l'utilizzo dei tamponi rapidi negli studi dei medici di famiglia e le novità contrattuali.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Ottobre 2020, 11:00
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