«L'epidemia non è più governabile? Non è così, non siamo vicini alla perdita di controllo. C'è stata una marcata accelerazione di casi. Però l'impatto in termini di ricoveri nelle terapie intensive e di numeri di persone che perdono la vita non è certamente paragonabile a quello osservato nei mesi di marzo-aprile. Evitiamo, quindi, di farci prendere dal panico». Lo ha detto Franco Locatelli, componente del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità al Corriere della Sera.
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«È tempo di mantenere i nervi saldi ed evitare divisioni e polemiche. Il Paese è molto più preparato in termini di disponibilità di mascherine, tamponi, posti letto attivati o attivabili nelle unità di terapia intensiva e sub-intensiva». «La diffusione, a differenza della scorsa primavera, ha interessato tutte le Regioni del Paese, andando a coinvolgere anche realtà a elevata densità abitativa come, per esempio, Milano o Napoli, due città dove la diffusione del virus si è dimostrata negli ultimi giorni particolarmente elevata, risparmiate nella scorsa primavera. È importante che ognuno contribuisca in questa fase così delicata limitando al massimo gli spostamenti, rimanendo a casa e mantenendo con maggior rigore comportamenti responsabili», ha aggiunto l'esperto.
«Bisognava stringere di più e subito? Credo che nell'adozione di misure con indubbi impatti sulla vita sociale ed economica del Paese debba essere sempre adottato il criterio della proporzionalità e della ragionevolezza più volte richiamati dal presidente del Consiglio.
Ultimo aggiornamento: Domenica 25 Ottobre 2020, 12:06
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