Covid, la piaga dei positivi sommersi. Crisanti: «Abolire i tamponi in casa, ecco perché»

Covid, la piaga dei positivi sommersi. Crisanti: «Abolire i tamponi in casa, ecco perché»

di Domenico Zurlo

I contagi da Covid aumentano, ma i numeri sono fortemente sottostimati: come sottolineato da medici ed esperti nei giorni scorsi infatti, sono tantissimi coloro che hanno sintomi ma non fanno il tampone, o lo fanno a casa senza autodenunciarsi. E il microbiologo Andrea Crisanti, uno degli esperti in prima linea da due anni e mezzo contro la pandemia, non ha mezze misure: la sua proposta è di abolire i tamponi fai da te, perché non abbastanza affidabili e perché consentono ai positivi di girare liberamente, contagiando altre persone.

«Bisognerebbe a mio avviso abolire i tamponi fatti a casa, perché non sono sensibili e quindi una persona pensa di essere negativa invece è positiva e poi molte persone che risultano positive non si autodenunciano, di fatto accecando il sistema di sorveglianza nazionale e ritardando la terapia», ha detto Crisanti, ospite a Bari del convegno dal titolo 'Lo strano caso Covid, prevedere l'imprevedibile', organizzato dalla Federazione Cisl Medici Puglia e Bari, in collaborazione con Cisl Università Bari, Ust Cisl Bari ed Usr Cisl Puglia. «Ricordiamo - ha aggiunto Crisanti - che le terapie sono efficaci entro i cinque giorni, se non ci si autodenuncia e si aspetta che arrivino i sintomi, si fa un danno alla società e a se stessi».

«In questo momento va fatta una politica di protezione dei fragili, perché non penso che vi sia una accettabilità sociale per una politica di distanziamento spinto.

Finora abbiamo fatto finta per la seconda o terza volta che tutto fosse finito. Io penso che il dato politico è la protezione dei fragili», ha aggiunto Crisanti, secondo cui poiché questo virus ha «una capacità di infettare molto più elevata e abbiamo una popolazione che progressivamente diventa più suscettibile perché si allontana dal momento della vaccinazione, la quarta dose sicuramente dovrà essere fatta a tutte le persone vulnerabili». Inoltre «la mascherina protegge sempre, quindi i fragili se la dovrebbero mettere sempre e anche coloro che accudiscono i fragili». Ancora, secondo Crisanti, «ai fragili che sono in età da lavoro bisognerebbe dare la possibilità di lavorare a casa o creare ambienti protetti in ambito di lavoro, cosa che non è stata fatta, errore gravissimo».


Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Luglio 2022, 11:01
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