Coronavirus, il kit diagnosi veloce: «Due gocce di sangue per il nostro test lampo»

Coronavirus, il kit diagnosi veloce: «Due gocce di sangue per il nostro test lampo»

di Simona Romanò
Positivo al coronavirus o no? Due gocce di sangue, pungendosi il dito della mano, per effettuare il test veloce sierologico che in 10 minuti dà l'esito sull'eventuale contagio, misurando gli anticorpi. L'organismo, per difendersi dal Covid-19, produce gli anticorpi IgM (i primi a comparire) e IgG; il test rapido legge la presenza o meno di questi anticorpi per chiarire se è in atto l'infezione.

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È dunque un esame indiretto rispetto al tampone rinofaringeo, che resta l'esame principe perché intercetta il virus stesso nel naso o nella gola. Però il tampone è meno rapido e più costoso. Sempre più aziende stanno mettendo sul mercato il kit veloce. Una di queste è la Dasit Group Spa, multinazionale italiana nel settore della diagnostica in vitro, con sedi a Cornaredo, in provincia di Milano, Francia, Spagna e Germania.
«È simile, per intenderci, a un test di gravidanza chiarisce il suo presidente Angelo Fracassi - il nostro test Covid-19 BSS è stato sviluppato in Francia, è marcato CE, ha le certificazioni per essere messo in commercio, quindi, ha superato tutte le fasi della sperimentazione». E nella comunità scientifica, prende piede l'ipotesi che i test veloci possano essere un'arma in più al tempo dell'emergenza. Per Fracassi «è utile per uno screening a tappeto della popolazione, visto che è in grado di identificare anche i positivi asintomatici».

Il problema è l'affidabilità del test. A chiarire è l'infettivologo Massimo Galli, primario del Sacco, professore di malattie infettive all'Università di Milano: «Abbiamo eseguito una prova di alcuni di questi test - spiega - nei pazienti ricoverati con la malattia già in corso gli anticorpi IgG sono rilevati bene. Ma le IgM non vengono lette nei pazienti ospedalizzati. Quindi, o scompaiono presto nel sangue una volta che la malattia è già in stadio avanzato, oppure il test non è così sensibile da leggerle». Quindi? «I test possano servire prosegue - per accelerare l'individuazione delle persone infettate che sono a casa, con sintomi più o meno evidenti. Se fossero positivi al test degli anticorpi possono essere sottoposti al tampone per poi decidere come assisterli».

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Aprile 2020, 09:58
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