«Siamo solo all'inizio, purtroppo». Massimo Galli, infettivologo e primario dell'ospedale Sacco di Milano (struttura in prima linea nella lotta al Coronavirus) parla con SkyTg24 e RaiNews24, lanciando l'allarme sulla resistenza delle terapie intensive: «Venerdì scorso la nostra situazione era analoga a quella di Wuhan il 25-26 di gennaio. Ma a Wuhan la concentrazione di 11 milioni di persone è in un'area molto più ristretta rispetto alla sola Lombardia».
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RISCHIO ALTO. Parole che fanno eco con quelle dell'Organizzazione mondiale della Sanità: «Il rischio di pandemia è molto alto». Ancora il professor Galli: «L'infezione ha circolato sottotraccia per un periodo piuttosto lungo, 3-4 settimane nell'area del Lodigiano. Il ritmo dei decessi fa pensare che il problema ci stia proprio premendo addosso».
PROTEZIONE CIVILE. Dai dati emergono questi nuovi numeri: 9.172 casi in totale e 463 morti. Ad oggi i positivi sono 7985 positivi, 724 guariti, 733 pazienti in rianimazione. Per la prima volta i guariti sononstati più dei decessi.
PIEMONTE GUIDA. Nel corso della videoconferenza con il governo e le altre Regioni, il governatore del Piemonte Alberto Cirio ha ribadito la necessità di uniformare e irrigidire le misure di contenimento del Coronavirus. Ipotesi condivisa, al punto che il ministro Boccia anticipa: «Il Governo pensa di uniformare le misure in tutta Italia». Quindi non solo in Lombardia e nelle 14 province dell'ultimo decreto.
BUONA SALUTE. I pazienti giovani in terapia intensiva sono l'8%, cui va aggiunto il 33% tra 50 e 65 anni. «Quasi tutti stavano benissimo - dice l'assessore lombardo Gallera -. Quindi non è vero che vengono colpiti duramente soltanto gli anziani. Restate a casa».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Marzo 2020, 17:35
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