Coronavirus, studentessa italiana in quarantena a Wuhan: «Hanno fornito kit medici e bloccato il traffico»

Coronavirus, studentessa italiana in quarantena a Wuhan: «Hanno fornito kit medici e bloccato il traffico»

di Alessia Strinati
Bloccata a Wuhan per evitare che possa diffondere il coronavirus. Petra Vidali, ha 24 anni è una studentessa universitaria, originaria di Venezia, che si trova nei college della Huazhong University of Science and Technology, per studiare. La ragazza è stata messa in quarantena, insieme a tutti gli altri abitanti della città, per paura che possa contagiare altre persone.

Aggiornamento del 26 gennaio 2020

Ci scusiamo con i lettori per le informazioni imprecise, Petra Vidali ha chiarito le sue dichiarazioni in merito alla situazione che si vive a Wuhan, spiegando che gli studenti non sono in realtà chiusi nei college, ma liberi di circolare per la città, così come tutti gli altri residenti. Tuttavia le strade della città sono poco trafficate e frequentate dalle persone. Indubbiamente il diffondersi del virus ha limitato il movimento, soprattutto per il divieto di circolazione di mezzi pubblici e privati indetto dalle autorità per evitare la contaminazione del virus, ma anche per festività in corso, legate al Capodanno, fanno sì che la popolazione passi maggior tempo a casa in famiglia. I supermercati e i negozi però resteranno aperti, dando la possibilità agli abitanti di poter comunque fare spesa e di poter svolgere una vita normale.


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Il coronavirus sta iniziando a fare paura in tutto il mondo. La polmonite misteriosa di cui si conosce poco e della quale non si ha una cura, ha già fatto 26 vittime e 830 contagi in Cina e si stanno registrando diversi casi di contagio in tutto il monodo, uno dei quali potrebbe essere anche a Bari.

La 24enne è arrivata in Cina dopo aver frequentato l’istituto Algarotti, aver studiato all’Università di Ca’ Foscari laureandosi in Lingue orientali. Petra ha spiegato che lei, come tutti gli altri studenti sono chiusi nel college e che le autorità hanno fornito loro mascherine, sapone e un termometro per tenere sotto controllo uno dei principali sintomi della malattia. Come loro, tutte le altre scuola hanno adottato simili misure di sicurezza e la gente circola in strada e nei luoghi pubblici il meno possibile per evitare il contagio, ha spiegato a  La Nuova Venezia. 
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 26 Gennaio 2020, 09:11
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