Coronavirus, Speranza: «Seconda ondata possibile. Restano tre regole fondamentali»

Coronavirus, Speranza: «Seconda ondata possibile. Restano tre regole fondamentali»
«Questi mesi difficili, in cui i cittadini hanno imparato a combattere il coronavirus, ci hanno insegnato tante cose. E tra queste, quella di essere molto determinati. Possiamo provare a contenere la seconda ondata se sapremo essere veloci e determinati nell'isolare i casi, individuare i focolai e contenerli immediatamente». Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto a '24 Mattino' su Radio24.

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«È evidente - ha continuato - che non possiamo avere certezze su settembre ottobre. In alcuni Paesi la seconda ondata è avvenuta, è avvenuta in epidemie precedenti. Non è certa, ma dobbiamo considerarla come possibile. E quindi dobbiamo tenerci pronti». L'Italia oggi, ha aggiunto il ministro, «è più forte di quanto lo fosse i primi di febbraio. In primo luogo perché conosce meglio l'avversario con cui si confronta. Non dimentichiamo che nel mondo questo virus si è palesato alla fine del 2019 in Cina. In Europa per la prima volta l'abbiamo incrociato a febbraio. Abbiamo acquisito conoscenze sul campo. Determinazione e velocità di intervento - ha ribadito Speranza - sono fattori essenziali».


«Sono rimaste tre grandi regole fondamentali» per proteggersi da Covid-19. «La prima è l'uso delle mascherine, la seconda è il distanziamento di almeno un metro ed evitare gli assembramenti, la terza è il lavaggio frequente delle mani», ha ricordato il ministro della Salute. «Queste tre regole - ha ribadito - sono ancora essenziali. Devono accompagnarci per le prossime settimane, fino a quando non avremo sconfitto definitivamente il virus» o comunque «fino a quando non avremo un vaccino» anti Sars-CoV-2.

«Capisco che anche in queste regole c'è un pò di sacrificio - ha ammesso Speranza - ma dobbiamo continuare a rispettarle perché ne va della nostra capacità di ripartire.
Come ministro della Salute sono preoccupato ogni volta che vedo queste tre regole non rispettate: quando c'è un assembramento c'è un rischio, quando c'è una persona senza mascherina c'è un rischio», ha ammonito. In questi mesi, ha precisato comunque Speranza, «gli italiani sono stati davvero straordinari. Noi non siamo ancora in un porto sicuro, ma siamo usciti dalla tempesta, dalla fase più difficile. E questo è avvenuto soprattutto grazie al comportamento corretto della stragrande maggioranza delle persone. Questo va riconosciuto»

Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Luglio 2020, 10:00
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