Coronavirus, speranza dal ruxolitinib: sette pazienti migliorano, la sperimentazione in Toscana e Calabria

Coronavirus, speranza dal ruxolitinib: sette pazienti migliorano, la sperimentazione in Toscana e Calabria
Il suo nome è ruxolitinib, anche se commercialmente è noto anche come Jakavi. Si tratta di un farmaco usato per i pazienti ematologici e che, stando ad un primo responso, potrebbe essere efficace anche nella cura dei pazienti colpiti dal coronavirus. Al momento è in corso la sua sperimentazione in Toscana e in Calabria: ecco di cosa si tratta e perché potrebbe rappresentare una speranza per la cura dei pazienti.

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Il farmaco ruxolitinib (Jakavi) è prodotto da Novartis: l'azienda lo ha fornito col consenso dell'Aifa in modalità off label (utilizzo sicuro di molecole già note e impiegate da tempo) perché, su alcuni pazienti, sarebbe in grado di impedire l'evoluzione critica da infezione di Covid-19 e permetterebbe di evitare il ricovero in terapia intensiva. La sperimentazione a Livorno, condotta su 4 pazienti tra 28 e 72 anni (3 uomini e una donna), è iniziata oggi per altri due. Sui primi pazienti ha dato esiti incoraggianti. L'Asl Toscana spiega che «gli ematologi Enrico Capochiani, direttore di ematologia, ed Emanuela Santantonio dell'ospedale di Lucca, hanno definito specifici criteri per selezionare i pazienti idonei».
La sperimentazione, scaturita anche dal confronto con l'Università di Pisa e il Cnr, e con l'apporto di Spartaco Sani (direttore infettivologia Asl nord ovest), ha individuato «malati in infettivologia a Livorno, con iniziale difficoltà respiratoria, ma non ancora in ventilazione assistita, cui somministrare un farmaco orale registrato anche per le condizioni di iper-infiammazione».

«Tutti i pazienti trattati - assicura Capochiani - avevano malattia di recente insorgenza con dati clinici confermanti la polmonite da Covid-19, ma con un quadro ancora non evoluto verso la respirazione polmonare assistita, anche se le condizioni cliniche facevano già intravvedere il ricorso imminente alla terapia intensiva ed una prossima intubazione». Il medico aggiunge che «il primo è in procinto di superare qualunque forma di respirazione assistita, la seconda è in deciso miglioramento e gli ultimi due, che hanno iniziato da poco, sembrano seguire lo stesso decorso: in questa prospettiva i dati che la letteratura scientifica ha presentato nelle ultime settimane, sembrano suggerire che i quadri Covid-19 che evolvono negativamente con necessità di supporto rianimatorio, abbiano molte caratteristiche simili alle reazioni immunitarie derivanti da patologie ematologiche e che, quindi, possano essere efficaci gli stessi trattamenti». L'obiettivo, spiega Sani «è duplice: trovare farmaci che riducano la quantità di virus nel paziente (terapie antivirali) e altri che impediscano l''evoluzione critica dell'infezione».

La Regione Toscana - conclude il dg dell'Asl Toscana nord ovest, Letizia Casani - sta seguendo con attenzione questa opportunità e ci auguriamo che il farmaco consenta di non fare arrivare i pazienti, con un inizio di crisi respiratoria, alla terapia intensiva garantendone invece una loro più rapida guarigione. A breve, anche per consolidarne le evidenze scientifiche, la Regione avvierà una sperimentazione ufficiale del nuovo farmaco condivisa con Aifa».

Oltre alla Toscana, anche la Calabria sta cercando di sperimentare su alcuni pazienti il ruxolitinib. Lo rende noto il dipartimento Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie della Regione. Si tratta di una terapia sperimentale, partita lo scorso 27 marzo, autorizzata dal Comitato Etico regionale, che vede interessati, al momento, tre pazienti ricoverati nell'ospedale di Cosenza.
Per tutti e tre i pazienti si è notato un miglioramento clinico e due di loro non hanno più avuto bisogno di ossigeno dopo due giorni di trattamento. Lo studio - attivato dai dottori Mendicino e Botta dell'U.O. Ematologia di Cosenza e dal prof. Marco Rossi dell'Università Magna Graecia - sarà esteso agli altri ospedali della regione. «Pur con le dovute cautele, i primi dati sembrano essere molto incoraggianti. Pertanto si prevede nei prossimi giorni di poter trattare un maggiore numero di pazienti», sottolinea la Regione.

Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Marzo 2020, 11:59
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