Coronavirus, Roche cede gratis il farmaco per l'artrite. Il Presidente: «Sembra funzionare, migliorare la capacità respiratoria»

Coronavirus, Roche cede gratis il farmaco per l'artrite. Il Presidente: «Sembra funzionare, migliorare la capacità respiratoria»

di Ida Di Grazia
Coronavirus, Roche cede gratis il farmaco per l'artrite. Il Presidente Maurizio de Cicco: « il farmaco sembra funzionare, migliorare la capacità respiratoria». Il presidente e amministratore delegato di Roche Farma Maurizio de Cicco è stato in onda su Radio 105 all’interno di “Tutto esaurito”, il programma di Marco Galli, per approfondire la notizia che Roche cederà gratuitamente il farmaco per l'artrite reumatoide che secondo l’esperienza del professor Ascierto dell’Istituto per i Tumori Pascale di Napoli è efficace in pazienti intubati.

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È utilizzato per la cura della artrite reumatoide ma si è dimostrato efficace anche contro la polmonite da Covid-19: il farmaco tolicizumab sarà da ora disponibile gratuitamente per le Regioni che ne faranno richiesta all'azienda produttrice. La Roche ha infatti annunciato la cessione gratuita del farmaco, già usato in via sperimentale in Cina ed anche in Italia all'Istituto tumori Pascale di Napoli ed alcuni altri ospedali. «In questo momento - ha dichiarato a Radio 105 l'ad di Roche Maurizio de Cicco - visto le richieste che stiamo ricevendo, abbiamo chiesto ad AIFA di aiutarci a definire un protocollo per la migliore utilizzazione del farmaco per evitare da un lato che il farmaco non venga utilizzato correttamente, dall'altro per dare delle risposte migliori ai pazienti. L'esperienza di Napoli ci ha aiutato; questa sperimentazione deve nascere insieme ad AIFA. Il farmaco non aveva questa indicazione, è qualche cosa di nuovo, è una speranza in più e vediamo se l'esperienza confermerà l’efficacia di questo farmaco». 
ll farmaco non cura il coronavirus ma combatte la polmonite da esso causata, spesso letale. La sperimentazione napoletana ha visto la ripresa di uno dei primi due pazienti, mentre sull'altro il team al lavoro sta valutando un nuovo ciclo. La prima risposta del tolicizumab nel fermare l'infiammazione polmonare è dunque positiva. Ora, afferma Ascierto direttore dell'Unità di immunologia clinica del Pascale:«la sperimentazione si è allargata ad oltre 50 pazienti in tutta Italia e nel giro di una settimana avremo l'effetto sui circa 50 pazienti trattati: se anche la metà di essi avrà avuto forti miglioramenti possiamo essere soddisfatti, perché significa avere in prospettiva bisogno della metà dei posti di terapia intensiva che sarebbero serviti. Ci darebbe una enorme speranza». L'obiettivo, chiarisce, «è ora definire dei criteri per capire quali sono i pazienti che potrebbero trarre il maggior beneficio dal farmaco, e pensiamo che probabilmente potrebbe essere somministrato anche ai pazienti critici ma prima che necessitino di essere intubati».
«Dai risultati che abbiamo ottenuto e che ci vengono segnalati dai clinici che l'hanno utilizzato - prosegue De Cicco durante l'intervento radiofonico - il farmaco sembra funzionare, migliorare la capacità respiratoria. Non è un vaccino, non è un antivirale, questo è un farmaco per altre indicazioni che però aiuta i pazienti che vengono intubati a migliorare la respirazione. In collaborazione con la Protezione Civile, mettiamo a disposizione volontariamente i nostri dipendenti per tentare di dare una mano. In questo momento non vogliamo essere un carico per lo Stato con la parola cassa integrazione, abbiamo delle competenze tali per cui riteniamo di poter dare una mano da un punto di vista civile, ci mettiamo a disposizione della Protezione Civile».
A proposito della donazione di un milione di euro in dispositivi di protezione per medici e attrezzature per le terapie intensive, il Presidente di Roche Farma ha commentato: «I medici di medicina generale sono i primi interlocutori di tanti pazienti e hanno bisogno degli elementi fondamentali per proteggersi: guanti, mascherine, occhiali. Abbiamo ritenuto importante cercare di aiutare anche il medico di base. Per quanto riguarda le terapie intensive invece, si tratta dei caschi per potersi collegare con i tubi per poter respirare meglio».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Marzo 2020, 13:33
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