Coronavirus, Carlo La Vecchia: «La carica virale del covid è aumentata rispetto alla primavera»

Coronavirus, Carlo La Vecchia: «La carica virale del covid è aumentata rispetto alla primavera»

La carica virale del covid è salita. Carlo La Vecchia, ordinario di Epidemiologia all’Università degli studi di Milano, intervistato dal Corriere della Sera parla di una maggiore carica virale rispetto a quella che avevano le persone che risultavano positive nei mesi estivi, con conseguenti variazioni nella manifestazione della malattia. 

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«Ci sono soggetti che diffondono il virus molto più facilmente di altri, tenendo però presente che anche la “predisposizione” ad essere contagiati cambia», chiarisce l'esperto che parla di carica virale. Per carica virale si intende l'entita del contagio virale contratto e l'indice di rischio di sviluppare l'infezione.

A tal riguardo La Vecchia specifica: «Misurare la carica virale su vasta scala richiede ancora tecnologie sofisticate e costose. In più la moltiplicazione delle molecole Rna del virus varia da soggetto a soggetto; ad esempio ci sono asintomatici con carica virale altissima. È quindi difficile, su base scientifica, correlare l’alta carica virale al numero dei ricoveri». 

Su quello che sta accadendo negli ospedali spiega che il vero tallone di Achille del sistema sanitario è di non avere spazi per trattare pazienti meno gravi di quelli che richiedono il ricovero in terapia intensiva o sub intensiva: «Non abbiamo un sistema di medici di base efficiente come quello tedesco che si prende cura di questi soggetti. Occorrono, come ha ricordato il professor Remuzzi, ospedali periferici con 2-300 posti letto, destinati a questi ricoveri»


Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Ottobre 2020, 16:20
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