Ameba mangia cervello uccide un ragazzo di 13 anni. I genitori: «Attenti a nuotare nei laghi»
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Secondo quanto raccontato, il bambino durante un vacanza in un campeggio dal 23 al 26 luglio, è andato a nuotare in un lago. Proprio durante il bagno il parassita gli entrato nel naso e il giorno successivo ha iniziato ad accusare un mal di testa che diventava sempre più forte, seguito da altri sintomi tra cui nausea e vomito. Portato in ospedale, i medici hanno pensato a una banale influenza.
Ma poiché le condizioni di Tanner peggioravano i genitori lo hanno portato in un altro ospedale di Gainsville, dove gli esami questa volta hanno confermato la diagnosi: meningoiencefalite amebica primaria, malattia per cui non esiste nessuna cura.
Dopo qualche giorno, i genitori hanno deciso di staccare i respiratori che ancora tenevano in vita Tanner. Ora stanno ora cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica per evitare altri episodi simili, ricordando che l'ameba mangia-cervello, può essere presente negli specchi d'acqua da luglio a fine settembre. "Basta una sola immersione o una nuotata”, ha dichiarato il padre.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 14 Settembre 2020, 15:45
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