Verona, positivo dopo vacanza a Barcellona: 21enne (non vaccinato) ricoverato in terapia intensiva

Positivo dopo vacanza a Barcellona, 21enne (non vaccinato) in rianimazione

di Simone Pierini

Un ragazzo veneto di 21 anni è ricoverato in terapia intensiva a Verona. Il giovane è rientrato dalla vacanza a Barcellona dove presumibilmente si è contagiato. Al rientro in Italia è risultato positivo al tampone e pochi giorni dopo le sue condizioni sono peggiorate al punto di essere trasferito in rianimazione. Il 21enne non era vaccinato. A dare la notizia è stato il governatore veneto Luca Zaia nel corso di una diretta Facebook sul canale Rete Veneta. 

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Ragazzo di 21 in terapia intensiva, non era vaccinato

«Ieri abbiamo ricoverato in terapia intensiva un ragazzo di 21 anni a Verona che veniva da Barcellona e non era vaccinato. Nessun allarmismo e non abbassiamo la guardia», le parole di Zaia pronunciate durante la diretta. Il presidente della Regione Veneto ha poi sottolineato come tutti i ricoverati delle ultime ore siano «non vaccinati: questa è la realtà» .

Spagna, aumentano contagi, incidenza e ricoveri

Ancora in salita i principali indicatori sull'evoluzione della pandemia in Spagna, Paese fortemente colpito nelle ultime settimane da una quinta ondata di contagi di covid. Lo si apprende dagli ultimi dati del Ministero della Sanità. L'incidenza dei casi riportati negli ultimi 14 giorni è cresciuta, rispetto a ieri, da 599,69 a 622,41 casi ogni 100.000 abitanti. Un incremento dei nuovi contagi che tuttavia appare in fase di frenata: secondo l'agenzia di stampa Efe, oggi ne sono stati notificati circa 27.000, mentre una settimana fa furono oltre 16.000 in più. Continuano a crescere lievemente anche gli indicatori riguardanti i ricoveri: secondo i dati di oggi, nei reparti ordinari il 5,73% dei posti letto è occupato da pazienti covid, mentre ieri si trattava del 5,42% e nelle terapie intensive l'occupazione è passata dall'11,42% al 12,23%. Il tasso di positività è cresciuto dal 15,13% al 15,47%.

Veneto, obbligo di tampone in aeroporto per chi rientra

«Alla luce degli sviluppi della diffusione nel mondo dei contagi da variante Delta del Covid ho firmato poco fa una nuova ordinanza che istituisce misure di controllo e sicurezza per chi arriva negli aeroporti veneti». Ne ha dato notizia ieri il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, «Si tratta di un'attività prudenziale - ha specificato - che riguarda in particolar modo alcuni Paesi europei per i quali l'Ecdc, l'European Centre for Disease Prevention and Control, segnala delle criticità. Peraltro anche in Veneto abbiamo casi di positività al rientro, poi trasmessa a soggetti che finiscono in ospedale oppure in terapia intensiva». Per questo, «in via di estrema cautela per la salute dei cittadini, per chi rientra da questi Paesi Europei, e che non è vaccinato, si fa obbligo di effettuare un tampone, dando l'opportunità di effettuarlo, o all'arrivo in aeroporto, o in uno dei centri tampone del territorio». «Anche questo - ha aggiunto Zaia - è un lavoro di prevenzione per evitare sorprese, perchè il virus purtroppo ci ha abituato a cambiamenti repentini di scenario. Vediamo peraltro che la campagna vaccinale sta funzionando anche in relazione ai soggetti ricoverati. È necessario che tutti ci mettiamo d'impegno nel collaborare per mantenere viva l'azione di screening nella popolazione».

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Spagna, alcune regioni chiedono il coprifuoco

Alcune regioni della Spagna stanno cercando la modalità legale corretta per poter applicare di nuovo il coprifuoco notturno o restrizioni simili in zone ad alto rischio di contagi da covid, mentre il Paese affronta un'impennata di nuovi casi in particolare per la rapida diffusione della variante Delta del coronavirus.

Lo si apprende dai media iberici. La principale difficoltà riscontrata dalle amministrazioni regionali è quella di ottenere la legittimità necessaria per poter limitare un diritto fondamentale dei cittadini ora che non è più in vigore la dichiarazione di stato d'emergenza nazionale, una circostanza che consentiva l'adozione di misure di questo tipo con maggior agilità. La Catalogna, ad esempio, ha chiesto l'ok per poter estendere per un'altra settimana il coprifuoco dall'una di notte alle 6 del mattino in 165 municipi considerati ad alto rischio (compresa Barcellona). Il governatore dei Paesi Baschi, Ö¤igo Urkullu, ha chiesto in una lettera al premier Sánchez che il governo garantisca alle regioni le garanzie giuridiche sufficienti per poter stabilire coprifuoco. Il governo della Castiglia e Len ha chiesto ai cittadini di agire come se questa misura fosse in vigore, anche se non è stata decretata formalmente a causa del no dei giudici. Alle Canarie si attende la risposta della Corte Suprema sulla possibilità di applicare il coprifuoco in zone a rischio, mentre alle Baleari si cerca l'ok giudiziario rispetto alla decisione di proibire riunioni tra non conviventi di notte. Intanto, il tribunale di giustizia regionale della Navarra ha negato l'ok al coprifuoco nei municipi a maggior rischio. La restrizione della mobilità notturna è attualmente in vigore in diversi municipi della Comunità Valenciana, compresa Valencia stessa.

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Le vaccinazioni in Veneto

«In Veneto oggi abbiamo superato quota 5 milioni di dosi di vaccinazioni: nonostante la carenza di vaccini,. È il successo di una grande squadra». Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia annuncia i dati odierni sulle vaccinazioni. «Voglio esprimere un grazie di cuore - aggiunge - agli uomini e alle donne di questa grande macchina della sanità veneta: alle 1.600 persone che operano in 60 punti vaccinali, ai medici di base e alle farmacie. Il mio grazie non va solo agli operatori sanitari, ma va esteso anche a tutto il mondo del volontariato: alla Protezione Civile, a tutti, davvero tutti i volontari che la animano, alla Croce Rossa e a tutte le associazioni che supportano la nostra macchina». Nelle ultime 24 ore sono state somministrate in Veneto 44.515 dosi di vaccino. Zaia ha rilanciato l'invito a vaccinarsi: «Da qui all'8 settembre ci sono ancora 270.000 posti liberi a disposizione di chi ancora non si è vaccinato».

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Vaccinazione personale sanitario

«La maggioranza dei medici si sta comportando bene e si è vaccinata. Chi studia medicina deve credere nei vaccini altrimenti dovrebbe andare a fare altro - aggiunge Zaia - anche perché ci sono tanti farmaci di uso comune con tanti effetti collaterali. Senza i vaccini a questo punto staremmo parlando di una mega infezione, ci sono Paesi in ginocchio in piena estate». Per quanto riguarda le categorie da vaccinare, il governatore veneto parla degli insegnanti: «Inizialmente il mondo della scuola voleva essere inserito tra le priorità, adesso ci sono quelli che non si vogliono vaccinare: Ma sono essenziali o no?».

 

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Luglio 2021, 07:24
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