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I medici: «Una scelta difficile»
«Una scelta difficile quella fatta dai medici», ha sottolineato l'Azienda ospedaliera universitaria spiegando che la bambina doveva essere sottoposta a trapianto in tempi rapidi, ma i tamponi rino-faringei a cui era stata sottoposta nell'arco degli ultimi mesi continuavano a dare sempre lo stesso responso di positività al virus. Il trattamento è stato effettuato il 19 agosto con cellule donate dal padre aploidentico, cioè compatibile al 50%, poichè non è stato possibile selezionare un donatore da Registro, e ha avuto esito positivo.«Le cellule - spiegano i medici del Meyer - hanno attecchito e non si sono verificate al momento complicanze particolari. Dopo circa un mese di degenza protetta la bambina» è tornata a casa e «dopo tanti mesi di attesa, finalmente è arrivato anche il tanto sospirato tampone negativo».
Sulla decisione di procedere col trattamento «non avevamo scelta, perciò abbiamo preso il coraggio a quattro mani e abbiamo deciso di andare avanti», racconta Veronica Tintori, responsabile della sezione trapianti ematopoietici del Centro di eccellenza di oncologia ed ematologia, diretto da Claudio Favre.
Da marzo è positiva al Covid
«È ancora presto per cantare vittoria - aggiungono - la piccola dovrà seguire adesso un serrato percorso di cure e controlli per monitorare l'andamento della patologia oncologica, ma il suo recupero rappresenta intanto un grande traguardo». Per bambina la diagnosi di leucemia è arrivata a fine dicembre scorso. Come prevede il protocollo è stata sottoposta a cicli di trattamenti chemioterapici. Poi, a marzo, in piena emergenza Covid, gli esami hanno rivelato che era positiva, ma fortunatamente la malattia ha avuto un decorso lieve.Nei mesi successivi però non si è mai negativizzata nonostante i medici che la seguivano abbiano tentato ogni strada, utilizzando anche due trattamenti di plasma iperimmune. Arrivata l'estate è stato deciso che il trapianto non poteva più attendere. Per farlo il Meyer ha messo in campo un team multidisciplinare coinvolgendo i reparti trapianti, oncoematologi, infettivologi, immunologi, servizio immuno-trasfusionale e pediatria. Cruciale il ruolo degli infermieri specializzati dedicati alla bambina. Il trattamento è stato poi effettuato in locali dell'area Covid adeguatamente attrezzati per tutelare paziente immunodepressa e operatori.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 18 Settembre 2020, 17:47
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