Con loro ci saranno due leggende del cicloturismo italiano, i milanesi Sergio Borroni e Ralf Kirchoff. Gente che ha fatto spedizioni in bicicletta in tutto il mondo, dalla Mongolia alla Patagonia, dalle Ande all'Himalaya. Stavolta, hanno deciso di accompagnare questi due amici nel viaggio più difficile e più esaltante: quello oltre i limiti della loro malattia. «Ho sempre avuto la passione per la bici - racconta Simone, che è sposato e ha un figlio di 9 anni -. Faccio mountain bike e freeride. Ci sono studi (non ancora definitivi) che indicano che i malati di Parkinson hanno benefici andando in bicicletta. Quando prendevo i farmaci, i giorni che pedalavo riuscivo a ridurli. Poi quattro anni fa mi hanno impiantato uno stimolatore sottocutaneo, con due fili che vanno nel cervello e un telecomando che li attiva per ridurre i sintomi. Dopo l'operazione pensavo che non sarei più andato in bici. E invece...».
Simone aveva un sogno: fare un viaggio lungo in bicicletta.
Ma non è finita. Borroni coinvolge nel progetto anche il suo amico Pino, compagno di serate al biliardo, malato di Alzheimer. E per completare il team, porta a bordo anche il suo compagno di spedizioni Ralf Kirchoff, atletico cinquantenne tedesco trapiantato a Milano. «Volevo dare un bel messaggio positivo - racconta Borroni -. Anche con queste malattie, si può continuare a fare cose belle. Negli Stati Uniti c'è perfino una associazione di ciclisti malati di Parkinson». Ma il senso del viaggio, lo riassume bene Pino, il malato di Alzheimer: «Quando mi hanno diagnosticato la malattia, mi sono messo a piangere. Poi mi sono detto, dobbiamo tirare avanti. E così andiamo».
Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Aprile 2019, 20:09
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