A 88 anni dona fegato e reni e salva la vita di due giovani: fu testimone dell'occupazione nazista
di Adelaide Pierucci
Donazione di organi da record al policlinico Umberto I, a Roma. I medici del reparto di terapia intensiva hanno espiantato fegato e reni ad una ottantottenne per salvare la vita a due giovani. La donatrice, una donna forte, Annita Santarelli, l'ultima testimone dell'occupazione nazista di Pietralata, figlia di uno dei deportati della borgata nei rastrellamenti del 1943. Da martedì Annita era ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva del policlinico Umberto I per una emorragia cerebrale. Il suo cuore forte, però, ha continuato a battere per altri tre giorni e nel frattempo i medici hanno riscontrato le sue condizioni ottimali per la donazione, nonostante l'età avanzata. Venerdì i figli Stefano e Giovanni, di 58 e 48 anni, hanno acconsentito all'espianto di reni e fegato, per poi darle l'ultimo saluto ieri nella chiesa del quartiere, San Michele Arcangelo. Chi la conosceva bene a Pietralata racconta di «una donna forte e dal cuore grande». Generosa e sempre pronta ad aiutare gli altri, soprattutto chi era in difficoltà. Per questo i familiari non hanno esitato un attimo davanti alla proposta dei medici di donare fegato e reni, e salvare la vita di altri pazienti. Un gesto di solidarietà che ha restituito speranza a chi era in attesa del trapianto.