«Ho la depressione, non vaccinatemi». Dottoressa di Ancona le nega l'esenzione e il medico della paziente la copre di insulti

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di Andrea Maccarone

Nega l’esonero vaccinale alla signora affetta da depressione. Dottoressa del centro Paolinelli (Ancona) insultata dal medico della paziente. Sono volate parole grosse ieri mattina all’hub alla Baraccola, quando la specializzanda si è vista costretta a negare l’esonero vaccinale ad una signora di mezza età giunta al centro vaccinale con un certificato di diagnosi per patologie psichiatriche.

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Il tutto è cominciato giovedì pomeriggio quando un’anconetana sui 60 anni si è recata al centro di via Schiavoni convinta di ricevere l’esonero alla somministrazione del vaccino anticovid. 


I certificati
Al momento del colloquio con la dottoressa, la signora ha estratto dalla borsa due documenti: un certificato firmato e timbrato dal dottor Pasquale Mario Bacco in cui si evidenziava la controindicazione alla profilassi vaccinale, e un altro di uno psichiatra che riportava il tipo di patologia. Sembrerebbe, però, che tra le quattro condizioni necessarie al rilascio dell’esonero, come previsto dal decreto ministeriale, non siano contemplati disturbi inerenti a depressione. «Quindi non ho potuto dare seguito alla richiesta della signora» spiega la dottoressa Carlotta Maria Peroni, specializzanda di nutrizione all’Ospedale Regionale di Torrette e impegnata in questi giorni al Paolinelli nella campagna per la vaccinazione. 

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La tensione
All’insistenza della donna, la dottoressa ha risposto mantenendo la calma. Quindi ha preferito contattare telefonicamente il medico che le aveva rilasciato la certificazione. «Ho trovato ben 68 chiamate sul mio cellulare - racconta il dottor Pasquale Mario Bacco, medico legale di Napoli che ha firmato il documento alla signora -, le pare una cosa normale?». Giovedì pomeriggio la signora è stata rimandata a casa senza l’esonero sperato. Ma ieri mattina il dottor Bacco ha ricontattato la specializzanda. E qui è successo il finimondo. «Mi ha coperta di insulti - racconta la dottoressa Peroni -, ho messo in vivavoce la chiamata e tutti i miei colleghi presenti hanno sentito improperi di tutti i tipi. Alla fine mi ha sbattuto il telefono in faccia mandandomi a quel paese». Versione, per altro, confermata anche dal dottor Bacco.

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«Certo, ho detto quelle parole - assicura il medico - Ma perché la signorina non dice che se avesse voluto procedere con la somministrazione del vaccino avrebbe rinunciato allo scudo penale? Se alla paziente fosse successo qualcosa conseguentemente alla vaccinazione la dottoressa ne avrebbe risposto in prima persona. Ecco perché l’ha rimandata a casa». «In realtà non c’è nessuna correlazione tra l’esonero e la patologia diagnosticata alla signora - replica Carlotta Maria Peroni - per questo non ho potuto dare seguito a quanto richiesto. Il dottor Bacco non ha risposto alle mie domande sulla presunta correlazione tra le due cose e ha preferito insultare». 
Un episodio circoscritto, ma che sottolinea il clima in cui sta proseguendo la campagna vaccinale. Ieri mattina alle nove il serpentone di persone si allungava fino all’ingresso del Globo. E da lunedì, col personale già sottodimensionato, si procederà con una squadra ridotta di specializzandi.

 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Novembre 2021, 08:32
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