Batterio New Delhi, l'esperta lancia l'allarme: «Basta spostarsi in qualsiasi regione per nuove vittime»
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«Stiamo aumentando i controlli - ha precisato l'assessore - e i numeri probabilmente sono frutto di un aumento dell'attenzione e delle verifiche che stiamo facendo dentro i nostri sistemi ospedalieri».
Saccardi ha poi detto che «lo screening è stato esteso anche a reparti a minore intensità assistenziale come sono le medicine interne oltre che ai reparti tradizionali, ad alta intensità assistenziale, come le terapie intensive e i reparti oncologici».
Nel dettaglio, l'Agenzia regionale di Sanità (Ars), rendendo noto l'aggiornamento settimanale sul superbatterio Ndm - come si legge sul sito della stessa agenzia - specifica che tra novembre 2018 e il 15 settembre 2019 i batteri Ndm sono stati isolati nel sangue di 90 pazienti e che «i casi sono risultati letali nel 40% dei pazienti con sepsi, percentuale paragonabile alla letalità per questa condizione causata da altri batteri resistenti agli antibiotici carbapenemici». Secondo i dati diffusi dall'Ars potrebbero essere, dunque, 36 i decessi sospetti riconducibili al superbatterio Ndm. Peraltro, proprio sull'edizione di oggi, il quotidiano Il Tirreno riporta la notizia di un altro caso di possibile morte sospetta per Ndm di un paziente di 66 anni all'ospedale 'Versilià di Lido di Camaiore (Lucca). Il paziente deceduto aveva subito un intervento chirurgico all'ospedale di Livorno nel giugno scorso.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Settembre 2019, 17:58
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