Vaccino Covid, il virologo Marcello: «Arma importante, ma non è il Santo Graal»

Il virologo Marcello: «Arma importante, ma non è il Santo Graal»

«Il vaccino non è l'unica arma» contro il Covid-19, «non è il Santo Graal» è «un'arma importante, ma bisogna sviluppare farmaci specifici, cosa che stiamo facendo, per trattare persone infette oltre a procedure sanitarie per il managment dei pazienti, il testing e il tracciamento. Con questa combinazione di attività conviveremo con il covid come con altre infezioni». Lo sostiene Alessandro Marcello, virologo dell'Icgeb (Centro internazionale di ingegneria genetica e biotecnologia) di Trieste, commentando le sperimentazioni in corso sui vaccini anti covid 19 e i primi risultati sull'efficacia al 90% del vaccino messo a punto dall'americana Pfizer e dalla tedesca BioNTech.

Vaccino messo a punto da Pfizer, ok della Ue

Secondo Marcello - che è al lavoro con team di ricerca per identificare farmaci per far fronte al Covid - per tornare a una vita normale ci vorrà tempo. «Bisognerà aspettare tutto questo inverno. Poi il prossimo anno nei mesi estivi - dice - ci sarà un miglioramento come è avvenuto quest'anno.

Poi bisognerà affrontare l'inverno successivo. Ma avremo a disposizione più armi». Nel 2021, ha concluso, è «improbabile che ci sia un numero di dosi di vaccino tali da coprire tutta la popolazione. Quello di Pfizer- BioNTech non è l'unico vaccino in fase avanzata», ha ricordato, riferendosi ai trial di AstraZeneca e Moderna. Tra tutti e tre, se le sperimentazioni avranno successo, «ci saranno a disposizione un pò di dosi il prossimo anno». Ma questo non basta: «Ci sono questioni logistiche di produzione, distribuzione, mantenimento della catena del freddo che vanno realizzate e affrontate, ricordando che questi sono i primi trial dei vaccini con un approccio innovativo».

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Dicembre 2020, 15:24
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