Long Covid, lo studio inglese: «Il vaccino dimezza gli effetti»

Long Covid, lo studio inglese: «Il vaccino dimezza gli effetti»

di Cristiana Mangani

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Lancet conferma un dato già accertato da diversi altri ricercatori: avere ricevuto prima e seconda dose di vaccino anti-Covid riduce della metà le probabilità di prendere il virus con sintomi gravi e agisce anche positivamente sugli effetti del long covid. Lo studio che arriva dalla Gran Bretagna ribadisce che i vaccini non solo riducono il rischio di malattie gravi e di ospedalizzazione, ma possono anche ridurre le probabilità di avere sintomi di Covid-19 a lungo termine.

«Abbiamo scoperto - hanno spiegato i ricercatori nell'indagine scientifica pubblicata di recente su The Lancet infectious diseases” -  che le probabilità di avere sintomi per 28 giorni o più dopo l'infezione erano approssimativamente dimezzate con due dosi di vaccino. Questo risultato suggerisce che il rischio di covid lungo è ridotto negli individui che hanno ricevuto la doppia vaccinazione, se si considera inoltre il già documentato ridotto rischio di infezione in generale». 

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Long Covid, la ricerca attraverso la app

Gli esperti hanno esaminato quei sintomi riferiti dagli utenti sull'app specifica. Testimonianze di persone che hanno ricevuto il vaccino tra l'8 dicembre 2020 e il 4 luglio 2021 e hanno confrontato i sintomi dei vaccinati con quelli non vaccinati. I dati includevano più di 1,2 milioni di adulti che hanno riferito di aver ricevuto una prima dose di vaccino e, tra questi, lo 0,5% (6.030 persone), sono risultati positivi per un'infezione da coronavirus dopo aver ricevuto quella prima dose. Tra quasi 1 milione di adulti che hanno riferito di aver ricevuto una seconda dose di vaccino, solo lo 0,2% (2.370 persone) è risultato positivo dopo aver completato entrambe le dosi. I ricercatori hanno scoperto anche che alcuni gruppi erano più vulnerabili alle infezioni rispetto ad altri,  specialmente dopo la prima dose di vaccino: persone di età pari o superiore a 60 anni considerate fragili e persone che vivono in «aree altamente svantaggiate», come le comunità densamente popolate.

I dati hanno mostrato quanto minore sia il rischio di infezione per le persone non obese, anche dopo la sola prima dose di vaccino.

Così come chi ha avuto il Covid e ne vive gli effetti a lungo termine, con la vaccinazione ha visto ridursi drasticamente il malesse da long Covid. Nel complesso, i ricercatori hanno scoperto che essere vaccinati era associato a un minor numero di segnalazioni di sintomi in tutte le fasce d'età in caso di contagio. Inoltre, l'immunizzazione ha ridotto la probabilità di ricovero e la diminuzione dei sintomi classici. «Quasi tutti i singoli sintomi di Covid-19  - ha evidenziato la ricerca - erano meno comuni nei partecipanti vaccinati rispetto a quelli non vaccinati. Più persone nei gruppi vaccinati che nei gruppi non vaccinati erano completamente asintomatici». Per quanto riguarda i sintomi a lungo termine del Covid-19, alcuni esperti non coinvolti nel nuovo studio rilevano che c'è ancora molto da imparare. Il professor Penny Ward, durante una visita presso il King's College di Londra, ha dichiarato: «È tuttavia incoraggiante che la percentuale complessiva di casi con sintomi persistenti sia ridotta nei pazienti vaccinati completamente. Questo dimostra che, insieme alla malattia generale più lieve e alla riduzione della necessità di cure ospedaliere, la vaccinazione riduce l'onere sui sistemi sanitari, visto che diminuiscono le persone che hanno bisogno di essere ricoverate».

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Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Settembre 2021, 22:45
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