«La faccia da gioco- spiega Matthew Richesin, autore principale della ricerca- potrebbe non solo migliorare le prestazioni in compiti cognitivi, ma anche portare a un migliore recupero dallo stress». I ricercatori hanno condotto due esperimenti, mostrando a chi vi ha preso parte immagini di atleti e altri personaggi pubblici con una 'game face' e chiedendo di mostrare «uno sguardo di intensa determinazione» durante l'esecuzione di compiti fisici e cognitivi.
In un primo test è stato chiesto ai 62 partecipanti di inserire la mano dominante in un contenitore con acqua ghiacciata, mentre a quelli inseriti nel gruppo di controllo non sono state date istruzioni specifiche.Sebbene non vi sia stato alcun impatto sulle prestazioni fisiche, i ricercatori hanno osservato che anche coloro a cui non era stato detto nel dettaglio come comportarsi hanno mostrato espressioni facciali simili.
«Le espressioni facciali- evidenzia Richesin- erano le stesse di quelle comunemente associate allo sforzo, al dolore e alla competizione». Nel secondo esperimento, i partecipanti sono stati incaricati di completare il più possibile un puzzle mandala in bianco e nero da 100 pezzi entro cinque minuti. In questo caso, il gruppo che ha sperimentato la 'faccia da gioco' è riuscito in media meglio del 20%, dimostrando al contempo un migliore recupero dello stress. Per il futuro gli studiosi intendono esplorare ulteriormente i benefici della 'game face'anche in contesti che non siano quelli sportivi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Novembre 2019, 18:04
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