Fenofibrato contro il Coronavirus, ricerca: «Il vecchio farmaco è in grado di bloccare il Covid nei polmoni»

Fenofibrato, la ricerca: «Il vecchio farmaco è in grado di bloccare il Covid nei polmoni»
Un farmaco usato da oltre vent'anni potrebbe rivelarsi un utile alleato nella lotta al coronavirus. Un team di ricercatori dell'Università Ebraica di Gerusalemme e del Mount Sinai Medical Center di New York (USA) hanno scoperto che usando il fenofibrato, un medicinale che aiuta a "sciogliere" il grasso che si accumula nei polmoni, si potrebbe ridurre la gravità di Covid-19 a poco più di un comune raffreddore. Una nuova ricerca del professor Ya'acov Nahmias della Hebrew University e del Dr. Benjamin tenOever del Sinai, riferita dalla Jewish News Agency, ha rivelato che il farmaco approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti In inglese, impedirebbe la capacità del SARS-CoV-2 di riprodursi e in alcuni casi addirittura di farlo scomparire.

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Nello studio, che è stato pubblicato sulla rivista Cell Press Sneak Peak, questa sostanza è stata trovata per aiutare a prevenire la riproduzione di Covid-19 nei polmoni. La ricerca mostra che con questo trattamento è possibile riprendere il controllo del virus e "malnutrirlo". In questo modo il virus viene privato delle risorse necessarie per sopravvivere.

Ciò che hanno scoperto i ricercatori è che il coronavirus previene la combustione ordinaria di carboidrati, con conseguente accumulo di grandi quantità di grasso all'interno delle cellule polmonari, una condizione che il virus deve riprodurre costantemente per sopravvivere. "Comprendendo come SARS-CoV-2 controlla il nostro metabolismo, possiamo riprendere il controllo del virus e privarlo delle risorse necessarie per sopravvivere", ha detto il professor Nahmias, osservando che la ricerca può anche aiutare a spiegare perché i pazienti con livelli elevati di zucchero e colesterolo nel sangue sono spesso a rischio particolarmente elevato di sviluppare Covid-19.

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Il team medico ha esaminato otto farmaci già approvati che potrebbero interferire con la capacità del virus di riprodursi. Tra tutti questi, il fenofibrato ha fatto sì che le cellule iniziassero a bruciare i grassi, causando la scomparsa quasi totale del virus in soli cinque giorni di trattamento. Gli scienziati hanno scoperto che consentendo alle cellule polmonari di bruciare più grasso, il farmaco blocca automaticamente la loro capacità di riprodursi. "Questa via di trattamento potrebbe potenzialmente ridurre la gravità del virus a qualcosa di non più grave del comune raffreddore", hanno aggiunto i ricercatori. 

L'esperimento è stato condotto in studi di laboratorio sia in Israele che a New York ed è stato replicato più volte con diversi campioni di polmone. Nahmias ha affermato che esiste una forte indicazione che l'esperimento è altamente ripetibile in altri laboratori. Il team sta facendo progressi negli studi sugli animali a New York e spera di accelerare gli studi clinici sia in Israele che negli Stati Uniti nelle prossime settimane, poiché il farmaco ha già dimostrato di essere sicuro. Il lavoro è finanziato dal Consiglio europeo della ricerca, dalla Nikoh Foundation e dalla Sam e Rina Frankel Foundation. 

«È una scoperta molto interessante - commenta Cesare Sirtori, farmacologo clinico di fama mondiale e fondatore del Centro per lo studio delle dislipidemie dell'ospedale Niguarda di Milano - Da anni utilizziamo il fenofibrato sui nostri pazienti per contrastare l'eccesso di trigliceridi nel fegato. Questa molecola, attraverso un meccanismo chiamato Ppar (perixomal proliferator activated receptor), è in grado di ridurre i grassi in eccesso nel fegato, riducendone così i livelli nel sangue. I ricercatori del gruppo israelo-americano hanno intuito che lo stesso effetto poteva verificarsi anche nei polmoni: demolire i grassi significa ridurre l'infiammazione, ottenendo in questo caso una netta remissione dei sintomi». Un aspetto clinico che aveva suscitato curiosità era infatti quello legato al progressivo accumulo di trigliceridi nei polmoni dei malati nelle fasi iniziali della malattia.

«Covid-19 determina una rallentata demolizione di questi grassi - continua Sirtori - che, accumulandosi, determinano la grave, talvolta letale infiammazione polmonare. Lo studio ha descritto una potenziale straordinaria attività del fenofibrato sui grassi accumulati nei polmoni durante la malattia. Vale la pena di tentare anche questa strada: abbiamo un farmaco efficace, ben tollerato e dai costi molto bassi». «A Milano - sottolinea - lo usiamo da anni su 1.000 pazienti, alcuni sono in trattamento da 20 anni. Si tratta di un prodotto di origine francese in commercio da almeno 4 decenni, che costa 10 euro per 30 compresse, costo che scende a 7 euro per il generico. Speriamo che la ricerca su questo versante continui, ci sono le premesse per ottenere buoni risultati». Alla luce di questi dati incoraggianti partirà a breve uno studio sull'uomo, conclude una nota.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Luglio 2020, 14:24
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