Covid: dal Neanderthal ereditata l'arma genetica "a doppio taglio", può salvare o far aggravare

Covid, dal Neanderthal ereditata l'arma genetica "a doppio taglio": può salvare o far aggravare

di Giampiero Valenza

E’ anche un po’ colpa dell’uomo di Neanderthal se oggi le persone sono più o meno soggette alle forme gravi della Covid-19. Lo scorso anno i ricercatori del Karolinska Institutet e del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, avevano notato come gli uomini di oggi avessero ereditato dagli antenati un importante fattore di rischio genetico per il coronavirus. Oggi, però lo studio fa un passo in avanti: secondo gli stessi ricercatori, in un lavoro pubblicato sulla rivista scientifica Pnas, è stato notato come proprio i Neanderthal abbiano contribuito a una variante genetica protettiva contro Sars-Cov-2. E' più frequente in Europa e in Asia, meno in America e quasi del tutto assente nell'Africa subsahariana. Questa variante genetica riduce del 20% il rischio di aver bisogno della terapia intensiva per il trattamento della Covid-19.

Vaccino, Pfizer lancia sperimentazione su donne in gravidanza: «Arruolate 4 mila donne»

Il punto debole ereditato dai Neanderthal, cioè il fattore di rischio genetico, si trova sul cromosoma 3 e aumenta il rischio di morte e di insufficienza respiratoria. Ma il punto di forza è la variante del cromosoma 12.

"Questo dimostra che la nostra eredità dei Neanderthal è un'arma a doppio taglio quando si tratta della nostra risposta a Sars-Cov-2. Ci hanno dato varianti per le quali possiamo sia maledirli sia ringraziarli", spiega Hugo Zeberg, ricercatore del Dipartimento di Neuroscienze del Karolinska Institutet e del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology.

Vaccini, basta una sola dose «per chi ha avuto il Covid». Doppia ricerca sulla risposta immunitaria

Il lavoro condotto dai ricercatori ha notato come la variante protettiva ereditata sia aumentata di frequenza a partire dall’ultima era glaciale.

I Neanderthal si sono evoluti nell'Eurasia occidentale circa mezzo milione di anni fa e successivamente hanno vissuto in gran parte separati dagli antenati degli esseri umani moderni che vivevano in Africa. I Neanderthal così come i Denisoviani, il loro gruppo di fratelli asiatici, si estinsero poi circa 40.000 anni fa. Ma, precisano gli studiosi, continuano ad avere un impatto biologico sulla fisiologia umana attraverso i contributi genetici che si sono verificati durante le ultime decine di migliaia di anni della loro esistenza.

Covid, scienziato tedesco: «Virus nato da errore in laboratorio a Wuhan, 600 gli indizi»

Pfizer, vaccino meno efficace sulle varianti sudafricana e brasiliana: ecco i riultati dei test sui campioni di sangue

 

Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Febbraio 2021, 12:18
© RIPRODUZIONE RISERVATA