Il Covid potrebbe essere solo la prima di altre pandemie globali. In particolare alcuni ricercatori - fra cui il professor Jean-Jacques Muyembe Tamfum, che scoprì l'Ebola nel 1976 - ha dichiarato alla Cnn che «siamo in un mondo dove usciranno nuovi agenti patogeni. Ed è questo che costituisce una minaccia per l'umanità». In particolare il ricercatore - che opera nella Repubblica Democratica del Congo - sostiene che in un mondo dove gli spazi dell'uomo sono in continua espansione, il rischio che emergano nuovi virus dagli animali è concreto.
Zoonosi e Spillover
Sono i termini chiave che servono per identificare le malattie e i virus - tra i quali troviamo anche l'attuale Covid - che provengono da animali selvatici. Alcune di queste patologie sono particolarmente famose: l'Hiv, prima fra tutte, proviene dagli scimpanzé, e solo in un secondo momento ha maturato il cosiddetto «salto di specie». Ma anche la Febbre gialla e la rabbia sono di origine animale: spesso tra gli animali-vettore ci sono i roditori, insetti o - come nel caso dell'attuale coronavirus. Spesso questi animali fungono da autentici serbatoi sani di virus, e il salto di specie è favorito dalla vicinanza con l'uomo. In particolare, maggiore è la vicinanza con l'uomo, maggiore diventa la possibilità che una pandemia possa verificarsi.
Deep in the Congo rainforest, doctors are confronted with a disease that looks like Ebola. But when they test the patient for it, the result is negative https://t.co/WnissckGNt
— CNN (@CNN) December 26, 2020
L'habitat della pandemia
Un ambiente favorevole allo spillover, e alla successiva diffusione di una nuova patologia pandemica, è quindi un luogo tradizionalmente popolato da animali selvatici. La deforestazione, la crescita delle città e un ambiente tendenzialmente umido (come quello delle foreste pluviali asiatiche o africane) completano l'identikit del territorio ideale. Ultimo ma non meno importante è il commercio degli animali stessi: spesso illegale, la tratta degli animali selvatici nel mondo è nota, e può aumentare i rischi di future pandemie. In particolare, sono potenzialmente presenti altri ceppi non ancora noti, che in futuro potrebbero rappresentare una questione mondiale. Un caso simile - per esempio - è stato rilevato in Africa, dove sono stati registrati casi simili all'Ebola, ma che potrebbero essere ascritti ad una nuova variante: «Abbiamo casi che assomigliano molto all'Ebola, ma poi quando facciamo i test, sono negativi, Dobbiamo effettuare ulteriori esami per vedere cosa sta realmente succedendo...
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Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Dicembre 2020, 19:30
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