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La terapia che verrà testata in Gran Bretagna, spiegano i media britannici che hanno dato grande risalto alla notizia, funziona con due iniezioni all'anno, e secondo i primi test ottiene un dimezzamento dei valori del colesterolo cattivo in poche settimane, anche nei pazienti su cui le statine non funzionano. La molecola, l'inclisiran, è un inibitore di un gene chiamatoPCSK9, obiettivo anche di altri farmaci messi a punto da diverse aziende, e permette al fegato di assorbire più colesterolo "cattivo". Alla prima fase del test, che sarà limitata all'Inghilterra, parteciperanno soggetti che non hanno avuto un evento cardiovascolare grave ma sono considerati ad alto rischio, ma se l'esito sarà giudicato positivo l'utilizzo verrà esteso, comprendendo almeno 300mila persone.
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«Questa collaborazione - ha sottolineato il ministro della Salute britannico Matt Hancock, ha il potenziale per salvare 30mila vite nei prossimi dieci anni, ed è la prova che la Gran bretagna continua ad essere la destinazione principale al mondo per l'assistenza più all'avanguardia».
L'accordo, aggiunge il comunicato del governo inglese, prevede anche la creazione di un consorzio tra l'azienda e l'università di Oxford per migliorare l'efficienza della produzione del farmaco. L'obiettivo, secondo alcuni osservatori, oltre a salvare vite umane è anche quello di salvaguardare l'immagine della Gran Bretagna come paese ospitale per le sperimentazioni farmaceutiche, minata dai possibili effetti della Brexit. «L'accordo - si legge - sottolinea il ruolo della Gran Bretagna come prima destinazione per far arrivate nuovi farmaci ai pazienti più velocemente e con una maggiore costo efficacia». L'esperimento, continua la nota, potrebbe essere esteso anche ad altri farmaci. «Il nostro appetito per l'innovazione, le infrastrutture avanzate e un sistema sanitario fra i primi al mondo offrono l'opportunità per formulare accordi simili su questa scala per altre terapie».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Gennaio 2020, 15:09
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