Al via ufficialmente la campagna per la terza dose. Da oggi, 20 settembre, scatta infatti il piano governativo per la somministrazione del secondo richiamo anti Sars-Cov2. Anche se nel Lazio, in particolare a Roma e a Rieti, la partenza è stata anticipata già a qualche giorno fa, ora si inizia anche nel resto del Paese. L'obiettivo primario in questa fase è vaccinare i circa 3 milioni di immunodepressi che vivono nella Penisola e, a causa del calo nel tempo della protezione dei vaccini, sarebbero più esposti a forme potenzialmente gravi di Covid-19.
Terza dose, 10 categorie interessate
Dieci categorie di pazienti (chemioterapici, trapiantati, affetti da Hiv) già individuate dal ministero della Salute che saranno chiamati uno ad uno dalle aziende sanitarie locali di riferimento per ricevere una dose di un vaccino mRna, quindi Pfizer-BioNTech o Moderna. Il meccanismo quindi non prevede una prenotazione da parte dell'utente - che comunque può far riferimento al suo medico di base o al centralino regionale qualora volesse chiarimenti o non avesse ricevuto la chiamata - ma è a chiamata diretta. Fa eccezione il Friuli Venezia Giulia dove i soggetti appartenenti alle categorie target devono prenotare l’iniezione e sottoscrivere nel punto vaccinale un'autocertificazione in ordine alla propria condizione di fragilità.
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Il booster
Dopo le dosi «addizionali» per i fragilissimi, come le ha definite nella circolare di riferimento il ministero della Salute, sarà la volta del «booster» per chi, appunto, a diversi mesi dalla prima somministrazione ha bisogno di una iniezione di rinforzo per fronteggiare il calo della copertura immunitaria. Una categoria in cui al momento rientrano gli over80, i residenti nelle Rsa e i sanitari. Cioè i primi soggetti che, per esposizione o pericolosità, hanno avuto accesso alla campagna vaccinale iniziata ad inizio anno. Per loro la terza dose potrebbe arrivare a fine autunno, al massimo entro l'inverno, e dovrà esse somministrata a 6 mesi dall'ultima dose.
L'estensione
Resta invece aperto il dibattito sull'opportunità di estendere, in seguito a queste fasce della popolazione, la campagna di richiamo a tutti i già vaccinati.
Gli studi
Da uno studio condotto sulle informazioni raccolte dal sistema sanitario israeliano nella fase in cui il booster ha riguardato gli over60 e pubblicato sul New England Journal of Medicine, è emerse che rispetto alla variante Delta, la terza dose Pfizer «porterebbe l'efficacia del vaccino tra i soggetti che hanno ricevuto il richiamo a circa il 95%, un valore simile all'efficacia del vaccino originale riportata contro la variante Alfa». Non solo, secondo i ricercatori, i casi di contagio e di malattia grave calano «sostanzialmente» con un tasso di infezione, almeno 12 giorni dopo il «booster», inferiore di «11,3 volte» rispetto alle due dosi e un tasso di malattia grave «inferiore di 19,5» volte.
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Settembre 2021, 10:02
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