Nuova variante Kraken negli Usa, epidemiologo Feigl-Ding: «Evade la protezione immunitaria e raddoppia i casi in una settimana»

La nuova sottovariante evade la protezione immunitaria ed è molto contagiosa

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C'è una nuova variante Covid, si chiama Kraken, è emersa negli Stati Uniti ed è molto contagiosa: fa raddoppiare i casi in 7 giorni. La nuova mutazione, Xbb1.5 (Xbb è la variante Gryphon da cui questa sottovariante discende), potrebbe «destare preoccupazione nel 2023» anche in Europa, dopo che il numero di casi negli Stati Uniti «è raddoppiato in una settimana». A lanciare l'allarme è l'epidemiologo statunitense Eric Feigl-Ding, che ha condiviso le informazioni su Twitter, sostenendo «che la nuova variante è più immunoevasiva e più efficace nell'infettare rispetto ad altre sottovarianti di Omicron». Secondo Feigl-Ding, «non vedevamo una crescita così rapida di casi dall'arrivo di Omicron Ba.1 un anno fa».

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Anche l'epidemiologo britannico Tim Spector, sempre via Twitter, ha lanciato un allarme su Xbb1.5: «Potrebbe essere la nuova variante a cui prestare attenzione nel 2023». Gli esperti della Columbia University affermano «che è molto probabile che Xbb.1.5 abbia avuto origine negli Stati Uniti, con il primo caso rilevato nell'area di New York ad ottobre 2022». Da oltreoceano, dunque, arriva un nuovo sorvegliato speciale. 

Un allarme confermato dall'osservatorio ufficiale statunitense, il Cdc, che già lo scorso 30 dicembre registrava un aumento dei casi. «Nuovi dati - scrive il Cdc -  mostrano che la variante XBB.1.5 dovrebbe costituire il 40,5% dei casi di COVID-19 a livello nazionale». 

Varianti immunoevasive e non rilevate dai tamponi

Serve, dunque, moltissima prudenza in questa fase pandemica in cui dall'altra parte del mondo, in Cina, hanno deciso di abolire tutte le restrizioni anti Covid: hanno scelto di lasciar circolare il virus, e quindi di accettare il rischio di ulteriori, innumerevoli mutazioni del virus.

Il genetista Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge ha spiegato che i test molecolari servono ancora. «Sarebbe più opportuno stabilire la fine dell'isolamento degli asintomatici al quinto giorno, solo dopo una valutazione con un test molecolare», dice Zollo all'ANSA. «È preferibile un test molecolare - osserva - perché il test antigenico rapido ha un fallimento di circa il 20%».

Parlado poi delle due delle sottovarianti di Omicron sulle quali si sta concentrando l'attenzione degli esperti, la BF.7 e la XBB, il genetista rileva che «il gene N di queste sottovarianti ha già, rispettivamente, cinque e quattro mutazioni e quindi i test antigenici che rilevano la proteina N potrebbero non rilevare la positività con test progettati sul virus SarsCoV2 originario, quello di Wuhan. Inoltre - prosegue - dati in nostro possesso indicano che nelle persone positive il passaggio alla negatività avviene in media solo dopo 10-12 giorni in media, e non dopo cinque giorni, e che in alcuni casi (come accade nelle persone immunodepresse o nei pazienti oncologici) sono necessarie più settimane, anche tre». Per quanto riguarda la sensibilità dei test antigenici rapidi, secondo Zollo si affaccia il pericolo di molti falsi negativi.  

Effetto Natale, dopo le feste contagi in aumento anche in Italia

«Dopo le feste ci sarà un aumento dei contagi Covid. È normale ed è fisiologico. Cene, feste, concerti, è chiaro che ci saranno dei casi in più, anche di influenza, ma non credo ci sarà una nuova ondata». Così all'Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, fa il punto della situazione. Sul fronte variante e il rischio che ne arrivi una nuova dalla Cina, «di sicuro non è 'Gryphon' che è una forma ricombinante e rispetto alle varianti è un pò più debole. In Cina - prosegue - se rimane Omicron possiamo immaginare che si esaurirà ma con i loro tempi, hanno tanti anziani non vaccinati».


Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Gennaio 2023, 17:30
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