Il Veneto vuole vaccinare ad agosto chi farà le vacanze e gli operatori turistici. Ma, avverte il Presidente della Regione Luca Zaia, per farlo serve che arrivino scorte di vaccini sufficienti. Altrimenti, potrebbero addirittura bloccarsi i richiami per chi ha già eseguito la prima iniezione. Per quanto riguarda, chi deciderà di trascorrere le ferie in Veneto, Zaia vuole programmare la campagna nelle due settimane centrali di agosto così da vaccinare i turisti. Il vaccino che spetterebbe agli operatori turstici sarà probabilmente J&J, grazie a 60mila dosi. Per farlo bisognerà forzare la lista accreditandosi come operatori turistici.
I casi di oggi in Veneto
Nel frattempo i numeri sono ancora bassi in Veneto: nelle ultime 24 ore si sono stati registrati 159 nuovi casi di positività e due decessi. L'incidenza dei positivi sui tamponi processati è pari allo 0,46% e scende anche la pressione sugli ospedali: sono 833 i ricoverati totali, dei quali 738 nelle aree non critiche, e 95 nelle terapie intensive. I soggetti positivi attualmente in isolamento sono 10.531. Il totale degli infetti dall'inizio dell'epidemia sale a 422.233, quello delle vittime a 11.532.
Senza vaccini, stop seconde dosi
Zaia però, come detto prima, avvisa pure che mancano vaccini ed «è una cosa tragica perché ne potremmo fare molti di più: ogni giorno facciamo 32mila vaccinazioni ma potremo farne tre volte di più se avessimo i vaccini» poi ha aggiunto «Spero che le forniture annunciate in giugno siano poderose come promesso perché altrimenti per le regioni più virtuose sarà inevitabile bloccare le seconde dosi, se non arrivano i vaccini».
Le altre regioni
La Lombardia che è stata la regione più devastata dal Covid può rallentare o ridimensionare la propria campagna a seconda che si intervenga con le somministrazioni ai turisti in vacanza.
Più di 500mila somministrazioni, ma molte differenze
La media delle somministrazioni giornaliere è decisamente sopra le 500 mila al giorno in tutta Italia, ma restano troppe le differenze già presenti tra regioni. Se il Veneto ha usato quasi il 97% delle dosi ricevute, la Sardegna è ancora ferma all'86,1%, secondo dati del ministero della Salute. E ci sono casi apparentemente inspiegabili come quello della Toscana, agli ultimi posti nella fascia 60-69 anni e ai primi in quelle più anziane.
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Maggio 2021, 14:33
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