Vaccino, esenzione solo per pochi malati con patologie preesistenti: ecco quali

Vaccino, esenzione solo per pochi malati con patologie preesistenti: ecco quali

La maggior parte degli adulti, indipendentemente dalle loro condizioni, può vaccinarsi, affermano gli esperti. Sono pochissime le patologie o le condizioni in presenza delle quali è consigliata l'esenzione. Lo rilevano gli studi dei ricercatori americani del Cdc (Centers for Disease Control and Prevention). Il dottor David Dowdy, epidemiologo presso la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, ha dichiarato che i dati ampi e in crescita sui tre vaccini contro il coronavirus mostrano che non ci sono problemi di salute immediati o effetti collaterali per la maggior parte delle persone con patologie preesistenti.

L'attuale guida dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie afferma che i vaccini mRNA a due dosi e il vaccino Johnson & Johnson a una dose, sono sicuri per quasi tutti i pazienti. L'unica grande controindicazione ai vaccini può essere al massimo una grave reazione allergica alla prima dose. In questi casi, si consiglia alla persona di consultare un medico e di sospendere la seconda dose. «Per reazione allergica non intendiamo ciò che ha avuto la maggior parte dei vaccinati e cioè dolore nel sito di iniezione o un'eruzione cutanea, ma stiamo parlando di shock anafilattico - ha detto. Dowdy - i dati indicano che finora  questa grave allergia è rara e ne soffre meno di una persona su 1 milione».

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Il dottor Jeff Linder, capo della medicina interna generale e geriatria presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha chiarito che questa grave reazione allergica è probabilmente innescata dal polietilenglicole (PEG), un componente presente nei vaccini. Tuttavia assicura  «un'allergia a questo componente è piuttosto rara. Solo in caso di una allergia documentata a questo componente del vaccino si dovrebbe concedere una esenzione alla vaccinazione».

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Nel complesso, i vaccini sono sicuri anche per le persone con difesa immunitaria compromessa. Il Cdc consiglia invece qualche precauzione in più solo in pochi casi.

Ad esempio, alle persone con una storia di trombocitopenia indotta da eparina (HIT), si consiglia di scegliere un vaccino mRNA. Secondo il Cdc le donne oltre i 50 anni vanno incontro a un potenziale rischio di trombosi con sindrome da trombocitopenia (TTS) se scelgono il vaccino Johnson & Johnson. L'agenzia attualmente consiglia di non fare immediatamente il vaccino solo in due casi. Se una persona è attualmente affetta da Covid o è stata a contatto con un malato  si consiglia di fare il vaccino solo al termine del periodo di quarantena. Se un paziente sta ricevendo anticorpi monoclonali o plasma dopo l'infezione da Covid i consiglia di rimandare l'appuntamento per il vaccino dopo 90 giorni. Dowdy ha affermato comunque che nessuno dei due scenari dovrebbe impedire a qualcuno di fare il vaccino. «La gente chiede: “se ho contratto il Covid in passato  devo fare il vaccino? La risposta è sì, il vaccino aggiunge ulteriore protezione».

Il dottor Jay Bhatt, medico di medicina interna, istruttore presso la University of Illinois School of Public Health, ha aggiunto che occorre prestare particolare attenzione ai pazienti che sono in attesa di un trapianto di organi, che hanno ricevuto di recente un trapianto di organi o che stanno ricevendo un trattamento per il cancro metastatico. Quei pazienti dovrebbero consultarsi con i loro medici e stabilire il momento più adatto per vaccinarsi. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Settembre 2021, 16:22
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