Covid, Sileri sui vaccinati “imbucati”: «Le autorità verifichino, sarebbe gravissimo»

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Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha parlato del caso dei 400.000 italiani che avrebbero ricevuto il vaccino anti Covid, pur non facendo parte di categorie a rischio. Intervenuto a 24Mattino di Simone Spetia, su Radio 24, il viceministro ha dichiarato: «Voglio sperare che questi 400mila siano personale che lavora nelle strutture ospedaliere e nelle Rsa, quindi personale a rischio. Sono flussi di dati delle Regioni, che devono essere verificati».

L'ipotesi, ancora tutta da confermare, sostiene infatti che in molti casi le dosi dei vaccini anti coronavirus sono state destinate a parenti non aventi diritto: un fatto emerso grazie al presidente della Federazione degli ordini dei medici Filippo Anelli. «Voglio sperare che non siano i cosiddetti imbucati che purtroppo abbiamo visto ampiamente in servizi televisivi e sui giornali - ha proseguito il viceministro - Questo sarebbe estremamente grave. E laddove sia accaduto, intervengano le autorità giudiziarie», così Sileri.

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I ritardi di Pfizer

Invece, a proposito del ritardo della campagna vaccinale contro il coronavirus, Sileri ha dichiarato che la questione verrà rapidamente risolta dal governo.

Infatti: «Il ritardo di Pfizer è legato alla necessità dell'industria di realizzare dei lavori all'interno delle fabbriche per produrre più fiale, il problema sembra già superato e la Pfizer ha dichiarato che dal primo febbraio si tornerà alla normalità con il recupero delle dosi mancanti». Così Sileri, che poi ha proseguito: «C'è stata una riduzione nella scorsa settimana e ci sarà per questa, rientra nella norma ma se il ritardo dovesse estendersi per più di due settimane sarebbe un problema non solo per l'Italia ma per l'intera comunità europea», ha concluso il viceministro della Salute.

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Sul numero di dosi necessarie per sviluppare una copertura immunitaria, Sileri ha precisato che «per vaccinazione intendo aver completato le due dosi, fare una sola dose è un rischio che non prenderei, i vaccini sono stati autorizzati per due dosi e dopo 7/14 giorni inizia l'immunità, proteggere gli anziani con una dose è come non averli protetti», ha concluso il viceministro della Salute.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 25 Gennaio 2021, 14:45
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