Covid, Roberto Cauda: «Mascherine anche in casa e finestre aperte: le regole per non infettare i parenti»

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di Graziella Melina

Per tenere a bada il Covid-19 serve il rispetto delle regole da parte di tutti. Ma se, nonostante le raccomandazioni degli esperti sulle misure di prevenzione, ci si ritrova a casa infetti, per lo più asintomatici o con pochi sintomi, bisogna comunque stare attenti a non contagiare i propri familiari, soprattutto se fragili o anziani. Proprio per questo, raccomanda Roberto Cauda, direttore di malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, «è necessario anzitutto che le persone asintomatiche si autoisolino in una parte della casa dove altri non vanno, per evitare appunto il rischio connesso al fatto che, stando insieme, il virus si trasmetta piuttosto facilmente attraverso le vie aeree».
 

Distanziamento


IL DISTANZIAMENTO
Come già indicato per tutti i luoghi al chiuso, è inderogabile insomma la misura del distanziamento di sicurezza di almeno un metro, e ovviamente l’uso delle mascherine chirurgiche. Dovendo rimanere chiusi per diversi giorni a casa, occorrerà quindi fare attenzione a ogni attività quotidiana di routine. A cominciare dai pasti. «Pranzare o cenare per conto proprio – rimarca Cauda – è una precauzione che potrebbe evitare tutto quello che porta al contatto stretto con i propri cari». No assoluto, poi, alla condivisione di posate o bicchieri. Per il lavaggio dei piatti è sufficiente l’uso della lavastoviglie o comunque i normali detergenti, e il risciacquo con acqua calda. Meglio insomma un eccesso di prudenza, piuttosto che il rischio di contagiare qualche altro componente della famiglia. L’isolamento domiciliare sarà ovviamente meno problematico per chi dispone di spazi grandi e anche di un secondo bagno. Ma anche per chi abita in piccoli ambienti si può ricorrere a diversi accorgimenti.

UN SOLO BAGNO
«Se si condivide il bagno, perché se ne ha uno solo, è importante soprattutto un attento lavaggio delle mani e delle superfici, sanificando gli ambienti attraverso l’uso delle soluzioni alcoliche». Per gli indumenti sporchi, meglio ricorrere a due lavatrici, separando i capi di abbigliamento degli altri familiari non contagiati e usare temperature alte, a circa 60-90 gradi. Le superfici toccate frequentemente dalla persona contagiata devono essere pulite e disinfettate spesso.

APRIRE LE FINESTRE
La persona contagiata, poi, dovrebbe avere una stanza tutta per sé. «Siccome il virus può essere emesso parlando o tossendo - ricorda Cauda - è necessaria una periodica sanificazione degli ambienti. Una delle misure più efficaci è poi l’apertura delle finestre e la luce ultravioletta del sole. In particolare, la camera dove si trova la persona contagiata va areata spesso e naturalmente va sanificata con frequenza».

PORTARE IL PRANZO
Lo si può fare con i classici prodotti per la pulizia, ma utilizzando sempre guanti e mascherina. Va poi posta la massima attenzione se ci si prende cura della persona contagiata, e si entra nella sua stanza magari per portare il pranzo, senza però intrattenersi troppo. Secondo le raccomandazioni del Ministero della Salute «la persona che presta assistenza al malato Covid-19 deve essere in buona salute, non avere malattie che lo mettano a rischio. Le mani vanno accuratamente lavate con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica dopo ogni contatto con il malato o con il suo ambiente circostante, prima e dopo aver preparato il cibo». Il contatto con la persona infetta non deve essere mai ravvicinato - almeno un metro la distanza di sicurezza consigliata - o prolungato. «È raccomandabile per chi accudisce la persona l’uso della mascherina Ffp2, perché ha una maggior protezione» rimarca Cauda. Sia i guanti che le mascherine devono essere «poi smaltiti in modo idoneo, in un sacchetto».
 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Marzo 2021, 21:41
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