Maledette rughe, i segreti per evitare la "fobia da zoom": obiettivo occhi e bocca

Maledette rughe, i segreti per evitare la "fobia da zoom": obiettivo occhi e bocca

di Valeria Arnaldi

Le occhiaie profonde. Le rughe intorno agli occhi, anche le più lievi, che però, sullo schermo, sembrano “monumentali”. Le pieghe sulla fronte a raccontare la preoccupazione, perfino quella di vedersi nello schermo. Ogni imperfezione, in videochiamata, sembra più grande, evidente, grave e non tanto a chi osserva quanto a chi guarda il proprio “riflesso”. La “fobia da Zoom”, come è stata ribattezzata, spinge sempre più utenti ad effettuare ritocchi estetici, per riuscire a sentirsi a proprio agio con la propria web-immagine. «Quando si comincia a guardare il proprio viso sullo schermo, si inizia a valutarsi, si cercano i difetti – dice Luciano Baiocco, chirurgo plastico, ospedale Sant’Eugenio, a Roma – e tutto questo si innesca in un sistema sociale che porta a voler apparire più giovani, efficienti, smart». L’attenzione cade subito sulle rughe, a partire da quelle su fronte e area intorno agli occhi, ossia sulla parte del viso sempre “esposta”, anche quando, nella quotidianità, ci si incontra con la mascherina, ma senza trascurare l’area tra naso e bocca, ben visibile in ogni videochiamata.

COME AGIRE

 «Le rughe si manifestano per tre cause principali: impoverimento del derma, rilassamento cutaneo e mimica facciale – commenta Baiocco – la loro presenza ci fa apparire più vecchi. Distendere una piega di circa 90 gradi, portandola a 120 o addirittura a 180 significa dare più luce alla pelle e regalarsi un aspetto più rilassato». E questo si può fare senza interventi chirurgici. «A tutt’oggi – prosegue – i trattamenti più efficaci sono con tossina botulinica o acido ialuronico. Bene anche la rivitalizzazione cutanea, con “vitamine”. Questi interventi consentono di rimodellare le rughe nella parte superiore del viso, ma anche di intervenire sulle volumetrie dell’ovale, ossia guance svuotate, zigomi che hanno perso le rotondità, senza dimenticare le labbra». Non tutte le tipologie sono trattate allo stesso modo. «Per le rughe glabellari, alla radice del naso, o frontali, il trattamento principe è la tossina botulinica. A volte, se il botulino non basta, per perfezionare i risultati si può fare un ulteriore intervento con acido ialuronico. Quest’ultimo viene usato pure per i segni tra naso e bocca. Prima di entrambi i trattamenti si può ricorrere alla rivitalizzazione cutanea con vitamine per avere poi un risultato migliore con i successivi interventi».

Attenzione, non tutte le rughe “pesano” allo stesso modo. «Le perioculari, ossia le cosiddette zampe di gallina – conclude – possono essere simpatiche, quelle glabellari invece conferiscono un aspetto corrucciato, comunicando pure ansie e preoccupazioni». 

Botox

La tossina botulinica, commercialmente nota come Botox, è impiegata nella medicina estetica perché inibendo il rilascio dell’acetilcolina, impedisce il manifestarsi di rughe e segni di espressione. Si tratta, comunque, di un effetto temporaneo. I trattamenti con tossina botulinica vengono effettuati all’incirca ogni sei mesi. Il risultato è immediato. In alcuni casi, nonostante il ricorso al Botox, le rughe non scompaiono totalmente. Si può ricorrere a trattamenti complementari, come acido ialuronico, luce pulsata o biostimolazione. Una visita dermatologica e cosmetica permette di valutare l’eventuale necessità di integrare con prodotti dermatologici.

Acido ialuronico

L’acido ialuronico è una sostanza naturalmente prodotta dall’organismo. I trattamenti nei quali viene impiegato, in particolare per i solchi naso genieni, vanno a compensare, con fiale, quello che non viene più prodotto normalmente. Questa sostanza consente di distendere l’angolazione della ruga, eliminando le ombre dal viso e facendolo apparire più “fresco”. Contrasta il rilassamento cutaneo. Anche questi trattamenti devono essere effettuati periodicamente, in media si fanno ogni due/tre mesi, a seconda della “reazione” al trattamento stesso. L’esposizione al sole, disidratando la pelle, tende a far diminuire l’acido ialuronico nella cute.

Biorivitalizzazione

La biorivitalizzazione si effettua tramite vari cicli di iniezioni di vitamine, acido ialuronico e sali minerali. L’obiettivo è quello di idratare la pelle in profondità e ripristinare il suo equilibrio naturale. Il risultato è una sorta di anti-age naturale. Il viso appare più rilassato. L’effetto, però, non è immediato. Occorrono, appunto, alcune ripetizioni. Di norma, viene effettuato un ciclo di trattamenti di tre o quattro sedute, a una distanza di circa quindici giorni l’una dall’altra. Preferibilmente, si effettua un ciclo a primavera e uno dopo l’estate. Le vitamine vengono utilizzate anche su collo e décolleté, altri punti chiave per rendere l’immagine più fresca e giovanile.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Maggio 2021, 15:38
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