Pavimento pelvico, un alleato da allenare bene con esercizi “minimi”

Pavimento pelvico, un alleato da allenare bene con esercizi “minimi”

di Valentina Venturi

Muscoli nascosti e, a quanto pare, anche poco conosciuti a molte donne.

Quelli del pavimento pelvico. Un gruppo, appunto, di muscoli e legamenti che supportano la vescica, l’utero e l’intestino. Quando questo si indebolisce, viene meno il sostegno degli organi pelvici e si possono presentare problemi di incontinenza e di prolasso. Un possibile disturbo che il mondo femminile generalmente sottovaluta o non conosce. Come rivela un’indagine internazionale (Censuswide-Intimina) su oltre 8.000 donne di età compresa tra 25 e 55 anni di 8 Paesi (Italia, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania, Paesi Bassi, Svezia e Croazia) che ha raccolto il loro vissuto sui problemi del pavimento pelvico e le perplessità per come affrontali. La maggior parte delle intervistate ha avuto un disturbo almeno una volta. Eppure, la maggior parte non ha fatto nulla. Alla domanda se perdono urina mentre tossiscono, starnutiscono, ridono o sollevano qualcosa di pesante, più della metà delle italiane intervistate ha risposto di sì (53%). Un problema che, come conferma la media del 46% delle intervistate, viene poco condiviso anche con amici e familiari.

I MECCANISMI FISIOLOGICI

Il pavimento pelvico si indebolisce principalmente durante la gravidanza, quindi non sorprende che la maggior parte delle intervistate che hanno partorito abbia sperimentato muscoli del pavimento pelvico indeboliti o incontinenza una o più di una volta.

Questo gruppo di muscoli è implicato in numerosi meccanismi fisiologici (svuotamento intestino, attività sessuale): sorregge l’addome ogni volta che facciamo sforzi, fisici o sportivi, che determinano una contrazione dall’alto verso il basso della nostra struttura addominale. I problemi, dunque, non riguardano solo l’incontinenza. Il 36% delle donne intervistate, infatti, afferma di aver avuto rapporti sessuali dolorosi a causa di un pavimento pelvico debole. Con tutti questi risultati alquanto scoraggianti, è sorprendente che le donne non esercitino i muscoli del pavimento pelvico.

LA ROUTINE

 Il sondaggio mostra che in tutti i Paesi, la maggior parte delle donne non fa mai gli esercizi messi a punto negli anni Cinquanta dal ginecologo statunitense Arnold Kegel (rieducazioneperineo.it). Fare un esercizio di Kegel significa contrarre e rilasciare i muscoli del pavimento pelvico, con l’effetto di stringere la vagina o cercare di fermare il flusso di urina. L’uso di pesi vaginali può aiutare a eseguire correttamente questi esercizi perché consente di acquisire forza pelvica, assicurandosi di allenare sempre i muscoli giusti e rimanere motivate a continuare. Uno strumento ponderato aggiunge resistenza all’esercizio, permettendo di rafforzare i muscoli pelvici in modo efficace. Provare a eseguire un set di Kegel tre volte a settimana, a giorni alterni: man mano che si va avanti, la durata sia della contrazione che del riposo può essere aumentata fino a 10 secondi ciascuno. Si ricorda che, come con qualsiasi esercizio, possono essere necessarie alcune settimane per notare i risultati. Non sono solo le donne anziane ad avere problemi alla vescica o all’intestino. Un pavimento pelvico debole può capitare alle donne dai vent’anni e persino alle adolescenti. Si verifica più spesso dopo il parto. Ecco perché gli esercizi di Kegel sono importanti e dovrebbero essere eseguiti regolarmente fin dalla tenera età. Quello che deve incoraggiare tutte le donne è che gli esercizi di Kegel si possono eseguire seduti, in piedi o sdraiati, “silenziosamente”, senza che nessuno se ne accorga. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Gennaio 2022, 14:47
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