Allenamenti come veri atleti, nella lotta contro il cancro si vince con lo sport

Allenamenti come veri atleti, nella lotta contro il cancro si vince con lo sport

di Antonio Caperna

Oltre l’intervento, la chemio, la radio e l’ormonoterapia anche “prescrizioni” per fare sport, danza, yoga, meditazione e alimentarsi in modo sano. È ormai chiaro che le cure per il paziente oncologico corrono su due binari paralleli. E assolutamente complementari. Ci sono i trattamenti collaudati e innovativi a base di farmaci di nuova generazione e macchinari capaci di mirare solo le cellule cancerose affiancati da una serie di metodologie che aiutano a trasformare le abitudini quotidiane. Parliamo di oncologia integrata diventata ormai materia di studio nelle università e segno tangibile del cambiamento del percorso terapeutico in oncologia. Gli ospedali creano nuovi centri ad hoc, nascono medici specializzati e associazioni no profit che divulgano proprio questo metodo di cura (Associazione ricerca terapie oncologiche integrate, artoi.it). Da qui, una nuova visione, oltre che medica, anche culturale del modo di curare. «L’oncologia integrativa vuole ottimizzare la salute, la qualità della vita e i risultati clinici nel tragitto di cura offrendo alle persone mezzi e conoscenze per affrontare il cancro e diventare davvero protagonisti di questa difficile esperienza – spiega Giovan Battista Vizzini direttore medico di Upmc, gruppo sanitario affiliato alla University of Pittsburgh presente in Italia con due centri oncologici, in Campania e a Roma dove l’Upmc Hillman Cancer Center è accreditato con il San Pietro Fatebefratelli di Roma – Le attività correlate non curano ma permettono, come dimostra la letteratura scientifica, di ridurre la tossicità delle terapie oltre che conoscere meglio il proprio corpo e la propria mente in un momento complicato della vita».

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IL MOVIMENTO

Qui, l’esercizio fisico è considerato come un vero farmaco. Al paziente viene indicato il tipo di sport, il tempo da dedicargli, la frequenza.

Come fosse una pillola. «L’optimum per i pazienti ma, direi per tutti, è ritagliarsi tre ore a settimana – aggiunge Vizzini – Secondo le condizioni indichiamo se spingere più o meno. Durante l’ora di attività consigliamo di privilegiare la corsa abbinata a ginnastica aerobica. Sì agli sforzi brevi ma intensi, meglio evitare di mettere l’organismo a lungo sotto pressione. Al paziente vengono indicati anche i tempi di attività e i tempi del riposo. Come un vero atleta, controllando la frequenza». Chiaro è che un tipo di mix terapeutico come questo non può non dare spazio all’alimentazione disegnata su ogni persona (e ogni tipo di neoplasia). Un menu molto rigoroso prevede la riduzione di farine (pane, pasta, biscotti, grissini) e tutti gli zuccheri semplici in generale. Sono concessi piccoli sgarri in concomitanza dello sport. «Utilizziamo la radioterapia stereotassica che consente, oltre a far diminuire il numero delle sedute, di irradiare con estrema precisione anche tumori delicati o in sedi molto difficili da raggiungere. Indirizzando, così, elevate dosi di radiazioni direttamente sul volume tumorale. Preservando quanto più possibile gli organi e i tessuti sani circostanti a vantaggio anche di una sensibile riduzione degli effetti collaterali. Gli specialisti della chemio gestiscono la tossicità e utilizzano sistemi, come il casco, per limitare la caduta dei capelli, ma il paziente deve decidere di impegnarsi con loro – spiega ancora Vizzini – Ce lo spiegano i risultati ottenuti negli anni, prima, durante e oltre il trattamento oncologico. Il gruppo deve andare avanti insieme, compatto. Per salvaguardare, allo stesso tempo, sia il corpo che la mente».

LA QUOTIDIANITÀ

L’oncologia integrativa interviene per trasformare in modo radicale il quotidiano della persona ammalata. La capacità del gruppo, come ricordano all’Upmc Hillman cancer center del San Pietro Fatebenefratelli a Roma, dovrebbe essere quella di cambiare radicalmente lo stile di vita. Non perché è arrivata la malattia ma perché la trasformazione (dalle scelte alimentari che con i loro ingredienti non potenzino l’infiammazione, allo sport quasi giornaliero fino alla meditazione in grado di governare ansia, paure ricorrenti e stress) diventa parte della terapia.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Febbraio 2023, 11:03
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