Che sia un dolce Natale, ma occhio agli zuccheri. Ecco come smaltirli

Che sia un dolce Natale, ma occhio agli zuccheri. Ecco come smaltirli

di Carlo Ottaviano

Sul banco degli imputati tra poche settimane ci saranno loro: panettone e pandoro. Accanto troveremo i correi torrone, frutta secca e altri dolci natalizi. Tutti complici dei chili di troppo messi come da tradizione a Natale, quando – certifica Nielsen – sei famiglie su dieci comprano i dolci da ricorrenza, tanto da avere speso nel 2019 per panettoni, pandori e lievitati 847 milioni di euro (dati di Unione Italiana Food). Probabilmente in un anno terribile come questo, durante la quasi forzata quarantena da Covid-19, il diavolo tentatore dei dolci avrà gioco ancora più facile. Allora, se proprio dobbiamo cedere, meglio adottare subito le contromisure piuttosto che sottoporci dopo a stressanti cure dimagranti. «Ogni cosa che mangiamo – premette il professor Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista, docente al Campus Biomedico di Roma – va contestualizzata in un concetto complessivo di alimentazione e di rispetto della dieta mediterranea. Tutto si può mangiare, tutto appartiene alla famosa piramide alimentare. Anche i dolci, ma con parsimonia».

Calorie

Come sempre è questione di equilibrio e di somma delle calorie necessarie. «Se vogliamo mangiare panettone o pandoro – suggerisce Piretta – togliamo il formaggio a tavola, eliminiamo il pane, riduciamo i carboidrati complessi. E magari gustiamo la fetta di dolce come sostituto della merenda del pomeriggio o della colazione al mattino». Il buono e bello dei dolci natalizi è però la condivisione a tavola alla fine dei pranzi in famiglia (Dpcm anti Covid permettendo). «Ma certo – replica il nutrizionista – l’alimentazione non serve solo a nutrirsi, è anche appagante. E il cenone di Natale e di Capodanno non sono il momento migliore per fare la dieta. L’eccesso di privazioni e l’astinenza non fanno bene, e neanche i sensi di colpa». Sarebbe allora bene provare a bruciare subito gli eccessi accumulati. «Non è così semplice – afferma il professor Piretta – anche se l’attività fisica normale e quotidiana è sempre importante.

Se vogliamo impegnarci per smaltire un etto di pandoro saranno necessarie quasi un’ora e mezza di camminata a passo svelto (un po’ meno se abbiamo preferito il panettone), oppure un’ora e 10 di salita di scale (si devono impegnare un po’ di più le donne e farla durare un po’ più a lungo). Se abbiamo molti panni da stirare allora se ne può approfittare con due ore di ferro da stiro oppure zappando la terra per un’ora e 20 se avete un orto».

Attività fisica

I consulenti medico-scientifici dell’Unione Italiana Food hanno perfino stilato un piano di attività per bruciare le 410 kcal di 100 grammi di pandoro o le 366 kcal di una equivalente fetta di panettone. A un uomo sono sufficienti una partitella di un tempo (45 minuti) al calcio oppure quasi il doppio di tempo nel caso volesse pulire i pavimenti (ma risparmierebbe il tempo e lo stress impiegati da casa al campo). In bicicletta servono all’uomo un’ora per il pandoro e un po’ meno per il panettone; un’ora e 20 e un’ora e 10 alle donne. «Ma attenzione – raccomanda Piretta – mai esagerare, soprattutto all’aperto dopo aver appena finito di mangiare, perché gli sforzi oltre a non essere indicati possono essere addirittura pericolosi soprattutto per chi è fuori allenamento e con qualche chilo di troppo». Incredibile ma vero, il panettone è comunque suggerito agli sportivi. Spiega il docente del Campus Biomedico: «Ha un mix giusto tra carboidrati semplici e complessi. Un’oretta prima di fare attività sportiva una fetta di panettone è la preparazione nutrizionale migliore per avere quel mix di zuccheri semplici e composti che danno energia all’inizio dell’attività fisica e nel prosieguo». Dal panettone classico c’è chi toglie uvetta e canditi. «Sì – scherza Piretta – fanno come quelli che dopo un pranzo pantagruelico non mettono lo zucchero nel caffè per non ingrassare». 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Febbraio 2023, 01:41
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