Diamo un occhio alla retinopatia diabetica: ecco come si può curare

Diamo un occhio alla retinopatia diabetica: ecco come si può curare

di Barbara Carbone

Diabete, il killer silenzioso.

Si presenta in sordina e quando il campanello d’allarme suona è già troppo tardi: è una malattia cronica dalla quale non si guarisce mai. Come ricordano i medici, i pazienti e i ricercatori che il 14 novembre celebrano la Giornata dedicata alla malattia. Anche se asintomatica, la glicemia alta, nel tempo, può portare a conseguenze molto serie anche per la salute dei nostri occhi. Se nel sangue è presente una eccessiva quantità di glucosio è facile che la retina venga danneggiata fino al punto di degenerare in una grave malattia, la retinopatia diabetica. Una patologia che se non presa in tempo, in una persona su tre, può portare alla cecità. La buona notizia: è curabile se diagnosticata precocemente. Fondamentale, per tutti i diabetici, è la visita oculistica e l’esame del fondo oculare.

L’INCIDENZA

«Il diabete è una malattia in aumento e comporta complicanze a livello della retina. Dati epidemiologici affermano che circa il 30% della popolazione diabetica è affetto da retinopatia diabetica. Considerato che in Italia il 3-4% della popolazione ha il diabete, si può capire come questa patologia sia importante», dice Monica Varano, direttore scientifico del IRCCS Fondazione Bietti. «Esistono due tipi di complicanze severe. La prima è la retinopatia diabetica proliferante che è una patologia che colpisce la retina periferica. La cura efficace per questa patologia è la terapia laser. L’altra complicanza è quella che colpisce la macula che è la porzione più importante della retina quella cioè deputata alla visione distinta quindi alla possibilità di leggere, di riconoscere i dettagli delle cose e i visi delle persone.

Quando la macula viene colpita determina una ipovisione importante. Fino a 15 anni fa, questa patologia, era incurabile. Adesso, per fortuna, è possibile trattarla con iniezioni intravitreali. Entrambe le complicanze sono gravi se portate alle forme più avanzate. La diagnosi precoce fa la differenza. La retinopatia diabetica si può curare. È fondamentale che il paziente diabetico vada dall’oculista e si sottoponga agli screening».

LA TIPOLOGIA

 I rischi peggiori per i pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 sono dovuti all’insorgere delle complicanze a carico del sistema cardiovascolare, dei reni, e del sistema nervoso periferico, spiega Alfredo Pontecorvi, direttore della UOC di Medicina Interna, Endocrinologia e Diabetologia del Policlinico Gemelli. «Il diabete causa danni progressivi ai reni e per questo è, oggi, la causa principale di insufficienza renale», dice Pontecorvi. «Ma il tutto è causato dai danni alle arterie sia di grande che di piccolo calibro e rappresenta una delle maggiori cause di sviluppo di malattie cardio-cerebrovascolari e, conseguentemente, di infarto del miocardio e di ictus cerebrale. Uno dei più precoci campanelli di allarme della arteriopatia diabetica è rappresentata dalla disfunzione erettile su base vascolare perché, le arterie del pene, rispecchiano fedelmente ciò che accade alle arterie coronariche». I disturbi di tipo vascolare e nervoso, aggiunge Pontecorvi, colpiscono i piedi (piede diabetico) causando ulcerazioni ma anche altri organi del corpo come il tratto digerente e l’apparato genito urinario. Per accendere i fari sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e la Società Italiana di Diabetologia (SID) hanno lanciato la campagna “DiamociUnOcchio” rivolta agli specialisti diabetologi, ai pazienti e ai caregiver. Screening, attività fisica e monitoraggio costante dei valori della glicemia sono le regole d’oro per “tenere a bada” il diabete e non incorrere nelle sue pericolose complicanze.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Novembre 2022, 08:01
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