Varianti Covid letali, scuole chiudono in tutte le regioni: lo scenario che spaventa il governo

Varianti Covid letali, scuole chiudono in tutte le regioni: lo scenario che spaventa il governo

di Lorena Loiacono

Le scuole devono restare aperte oppure no? Non è passato neanche un mese dalla graduale riapertura degli istituti superiori, chiusi da inizio novembre, che sono tornati in presenza in minima parte l'11 gennaio per poi prendere corpo il 18 gennaio, e già i casi di contagi fuori misura stanno provocando la chiusura di numerosi istituti, dai singoli casi fino ai comuni che decidono di chiudere le scuole in blocco. La scuola quindi, ancora una volta, finisce nel mirino. Gli esperti si dividono sulla possibilità di tenere aperte le scuole oppure. Intanto i comuni procedono a macchia di leopardo, cercando di contare il numero di positivi e i focolai nelle singole scuole.

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Che cosa sta accadendo veramente? Anche i sindacati della scuola chiedono notizie certe sui contagi in ambito scolastico e intanto la dad al 100% riprende vigore, soprattutto lì dove l'allerta è alta e i ragazzi devono rimanere in casa, perché la loro classe è chiusa.

Da Roma alla Toscana, dalla Campania alla Basilicata, Lombardia e Puglia si rincorrono casi di gruppi di positivi in ambiente scolastico.

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Contagi e scuole chiuse in molte regioni

Le varanti inglese e brasiliana fanno paura, dai casi di Bollate a quelli di Perugia. Si son verificati anche nella Capitale. A Roma è stata chiusa un'intera scuola materna al Villaggio Prenestino, con 400 bambini a casa. Tra i casi singoli ci sono anche quelli del Comune di Carrara che, dopo essersi coordinato con l’Ufficio Igiene dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest, ha deciso che la scuola d'infanzia Collodi resta chiusa fino al 24 febbraio. «I dati dell’azienda sanitaria - ha spiegato infatti il sindaco Francesco De Pasquale -ci confermano purtroppo che l’epidemia è tornata a correre. Oggi abbiamo un totale di 237 casi, di cui 197 positivi a domicilio, 5 ricoverati in ospedale e 35 in residenze sanitarie. Registriamo quindi un incremento di una settantina di casi dalla scorsa settimana, con un’impennata di 60 unità tra i positivi a domicilio. Dal 25 gennaio, giorno in cui abbiamo registrato il numero minimo di casi attivi, i positivi a domicilio sono quasi raddoppiati». Difficile non pensare ad una correlazione con la riapertura delle scuole superiori in presenza visto che la Regione Abruzzo ha riaperto l'11 gennaio e, dopo due settimane, ha registrato la ripartenza dei casi.

Anche il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, ha firmato un'ordinanza per la sospensione delle attività didattiche in presenza anche per le scuole primarie e medie quindi dagli asili nido alla scuola dell'infanzia, scuola elementare, scuola media fino al 27 febbraio compreso.Nel Lazio, in provincia di Latina, si sta predisponendo la sospensione delle attività didattiche in presenza per tutti i plessi scolastici del Comune di Roccagorga

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Scuole chiuse, tutte, anche per il comune di Policoro, in provincia di Matera: il sindaco Enrico Mascia ha deciso di chiuderle fino al prossimo 27 febbraio.

Stessa decisione per le scuole di diversi comuni in Campania: il Governatore Vincenzo De Luca ha stabilito infatti che ai sindaci e ai prefetti spetta l’ultima parola sulla chiusura delle scuole e molti infatti la stanno valutando.

Molti istituti sono chiusi nel Vesuviano, come Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e San Giuseppe Vesuviano, Sant'Antonio Abate e Poggiomarino.

Chiuse fino al 24 febbraio anche le scuole di Fasano, in provincia di Brindisi, per alcuni casi di contagio da coronavirus: il sindaco, Francesco Zaccaria ha spiegato di dover “chiudere le 49 classi del secondo circolo per mancanza di personale colpito dal virus e dalle necessarie quarantene”.

Chiarezza sui numeri

In allerta i sindacati della scuola, secondo la Flc-Cgil “destano forti preoccupazioni le notizie che giungono da varie parti del Paese di focolai nelle scuole determinati da varianti del coronavirus. L’ultimo, particolarmente allarmante, è quello che ha colpito alcune scuole primarie e dell’infanzia nel comune di Bollate in provincia di Milano, che ha determinato la chiusura dei plessi frequentati da quasi 750 bambini. Casi isolati sono stati individuati anche a Roma. Occorre fare chiarezza sui dati del contagio nelle scuole delle varie regioni. Se non si conoscono con precisione dati e numeri, diventa difficilissima se non impossibile l’adozione di interventi adeguati sia sulla sicurezza che sulla prevenzione”.


Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Febbraio 2021, 18:10
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