Nuova variante Covid, mutazioni “insolite" del virus: contiene 32 variazioni della proteina spike

I primi casi registrati in Sudafrica e Botswana. Burioni: "Dopo la Delta, è questa da tenere d'occhio"

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Una nuova variante di coronavirus sarebbe in circolazione nelle estreme aree meridionali dell'Africa australe. E la preoccupazione cresce per i riflessi diretti della nuova tipologia di Covid sulla salute umana. Per questo i funzionari dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si sono incontrati giovedì per discutere del nuovo ceppo, la cui presenza sarebbe stata riscontrata soprattutto in Sudafrica e Botswana.

 

Nuova variante con elevato numero di mutazioni

In una dichiarazione pubblicata da Science Media Centre, Francois Balloux - direttore dell'UCL Genetics Institute - ha affermato che "la nuova variante, chiamata B.1.1529, porta un numero insolitamente elevato di mutazioni, aggiungendo che è probabile che il virus si sia evoluto durante un'infezione cronica di una persona immunocompromessa, forse in un paziente Hiv/Aids non trattato. La variante contiene 32 variazioni della proteina spike, la parte del virus che la maggior parte dei vaccini usano per creare l'immunità contro il Covid.

 

Il ruolo degli anticorpi neutralizzanti

Per Balloux, è probabile che la nuova tipologia possa essere "scarsamente riconosciuta" dagli anticorpi neutralizzanti relativi ad Alpha o Delta: “È difficile prevedere quanto possa essere trasmissibile in questa fase. Finora, quattro ceppi sono stati sequenziati in una regione sub-sahariana con una ragionevole sorveglianza in atto. Può essere presente in altre parti dell'Africa. È stato dimostrato - prosegue - che B.1.628 è emerso probabilmente attraverso un evento di ricombinazione piuttosto che un accumulo sequenziale di mutazioni e delezioni. Tutti i coronavirus tendono a ricombinarsi facilmente tra ceppi della stessa specie e Sars-CoV-2 probabilmente non fa eccezione”.

 

In Sudafrica isolati 22 casi della variante

"È difficile prevedere quanto possa essere trasmissibile in questa fase - spiega Balloux -. Per il momento, dovrebbe essere attentamente monitorato e analizzato, ma non c'è motivo di preoccuparsi eccessivamente, a meno che non inizi ad aumentare di frequenza nel prossimo futuro".

Il Sudafrica ha rilevato 22 casi della variante, ha affermato l'Istituto nazionale per le malattie trasmissibili in una nota.

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Massima attenzione e sorveglianza

"Non sorprende che sia stata rilevata una nuova variante in Sudafrica", ha dichiarato il direttore esecutivo ad interim della Nicd, Adrian Puren (Nicd sta per National Institute for Communicable Diseases, Istituto nazionale per le malattie trasmissibili del governo sudafricano). “Sebbene i dati siano limitati - ha aggiunto -, i nostri esperti stanno facendo gli straordinari con tutti i sistemi di sorveglianza consolidati per comprendere la nuova variante e quali potrebbero essere le potenziali implicazioni. Gli sviluppi stanno avvenendo a un ritmo rapido e il pubblico ha la certezza che li terremo aggiornati”.

Burioni: dopo la Delta, variante da tenere d'occhio

Dall'Italia a rilanciare il problema è Roberto Burioni via Twitter. Scrive il virologo e docente universitario: “Dopo la "Delta", questa (B.1.1.529, apparsa in Sud Africa) è la prima variante che dobbiamo seriamente tenere d'occhio. Niente allarme, ma dobbiamo mantenere alta la guardia e non farci prendere alla sprovvista. Quando ci saranno dati più affidabili, ne riparleremo”.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Novembre 2021, 19:46
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