Influenza, brusco aumento dei contagi a gennaio si va verso il picco dei 3 milioni di casi
Gli italiani fanno poco per prevenire. Mentre il numero dei casi di influenza è in crescita e si attende il picco a fine gennaio, gli italiani fanno poco per prevenire. In particolare, secondo uno studio dell'Osservatorio nutrizionale Grana Padano su un campione di 5.500 persone, mangiano meno frutta e verdura di quanto ne servirebbe per un'adeguata alimentazione protettiva contro i virus influenzali. In particolare, i giovani (14-18 anni) mangiano meno verdura rispetto agli adulti (18-70): mediamente consumano, tra verdura cotta e cruda, 217 grammi, mentre gli adulti ne assumono 328 grammi. Tuttavia - sottolineano gli esperti - entrambe le quantità non sono sufficienti rispetto a quanto raccomandano le linee guida della Sinu (Società Italiana di Nutrizione Umana).
Aumentano i casi di #influenza nell'ultima settimana ma rimangono nella norma del periodo. Dall'inizio della sorveglianza sono circa 2.768.000 le persone colpite. On line il terzo bollettino del 2020 della sorveglianza #influnet Consulta i dati https://t.co/zt2mXGMETx
— ISS (@istsupsan) 22 gennaio 2020
I giovani, infatti, mangiano circa il 60% della verdura quotidiana consigliata e gli adulti l'80%. E non è solo il consumo di verdura ad essere insufficiente. La ricerca rileva che la quantità di frutta consumata è assolutamente scarsa. «Seguire una dieta specifica è ancor più importante se i sintomi influenzali coinvolgono il tratto gastroenterico - sottolinea Michela Barichella, specialista in Scienza dell'Alimentazione e responsabile dell'unità di Nutrizione Clinica ASST G.PINI-CTO di Milano .
I sintomi dell' influenza causano disidratazione e malnutrizione. L'alimentazione è fondamentale, poiché migliora le difese immunitarie soprattutto grazie alle vitamine e agli antiossidanti contenuti in frutta e verdura e ai fermenti lattici vivi che si trovano in latte fermentato e yogurt».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Gennaio 2020, 15:38
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