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Oggi vogliamo celebrare una festa che vale non solo per noi ma per il pubblico da casa.
— Agorà (@agorarai) September 28, 2020
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La ripresa di scuole e università, osserva l'immunologa, con «gli spostamenti e il rischio di assembramenti» che queste attività comportano: tutto questo «ci fa pensare, insieme al fatto che le temperature si sono abbassate, che il numero di contagi» da Covid-19 in Italia «potrà aumentare significativamente nelle prossime settimane. Per questo motivo» non solo «non è assolutamente il momento di fare altre aperture, ma dobbiamo anche essere molto severi» e «cercare di convincere le persone a evitare i pranzi della domenica e le feste di compleanno» che ora «si stanno sviluppando prevalentemente in famiglia - osserva l'esperta - nei luoghi di lavoro tutto sommato siamo ancora molto attenti, usiamo le mascherine e manteniamo il distanziamento, mentre in famiglia purtroppo, com'è anche normale e lo capisco, ci si lascia più andare per cui i pranzi di famiglia, le cene, le feste, i compleanni sono occasioni in cui si sviluppano contagi perché le persone non usano le mascherine». Indossarle in ogni situazione di assembramento, anche all'aperto, ricorda Viola, è fondamentale.
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L'immunologa: obbligo mascherina all'aperto
«Se non si riesce a spiegare la differenza tra una situazione di assembramento e una passeggiata solitaria, allora è meglio dire "usiamo la mascherina tutti" e siamo più tranquilli».Mentre diversi governatori stanno emanando ordinanze in questo senso, l'immunologa dell'università di Padova Antonella Viola invita a valutare l'obbligo di mascherina all'aperto in tutte le regioni italiane. «Sabato sera sono andata in centro a Padova e non si poteva camminare per la quantità di gente che c'era, tutti senza mascherina - racconta l'esperta, intervenuta ad 'Agorà' su Rai 3 - In questa situazione» di ripresa di diverse attività, e «con le temperature che si stanno abbassando - ammonisce - il momento è rischioso e dobbiamo forse tutti quanti irrigidire un pò qualche regola». La specialista torna a chiarire che «la mascherina all'aperto non serve assolutamente a niente se non c'è assembramento, ma quando l'assembramento c'è è necessaria».
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Chi lavora sul delicato dossier previdenziale avverte che siamo solo in una fase preliminare. E d'altronde negli incontri che governo e sindacati hanno avuto nei giorni scorsi non sono stati formulati numeri, anche perché nessuno, al momento, conosce la dotazione finanziaria chiamata a sostenere la riforma.
Dunque il punto è questo: «Se le persone riuscissero a capire la differenza tra una situazione di assembramento e una situazione in cui vado a fare una passeggiata da solo, non sarebbe necessaria l'imposizione - precisa Viola - Però abbiamo dimostrato, e si vede continuamente andando a fare un giro per strada, che non è così e che tra le persone, anche nelle situazioni di assembramento, specie la sera davanti ai locali dove ci sono i ragazzi, nessuno usa la mascherina». In questo contesto, in conclusione, «forse riutilizzare la mascherina all'aperto» sempre e ovunque sarebbe un obbligo da considerare.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Settembre 2020, 19:24
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