Coronavirus Vo' e Codogno non più zone rosse ma è finta libertà: tolti i varchi
#Tocilizumab seems to be a promising treatment option for coronary artery involvement in #TakayasuArteritis
— ClinRheumatol (@ClinRheumatol) March 7, 2020
Severe stenosis in the ostium of the left main coronary artery (a, b). After 6 month of TCZ treatment, CA stenosis improved significantly (c, d)https://t.co/Aq6D8Bil6C pic.twitter.com/WDiuwzIR4F
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Coronavirus, il farmaco già somministrato sabato
Il farmaco è stato somministrato a due pazienti ricoverati al Cotugno, affetti da polmonite severa da Covid 19 nella giornata di sabato «e già a distanza di 24 ore dall'infusione sono stati evidenziati incoraggianti miglioramenti soprattutto in uno dei due pazienti, che al suo arrivo in ospedale presentava un quadro particolarmente critico». Lo riferisce una nota dell'azienda dei Colli.Coronavirus, Lazio: chiuse piscine e palestre, quarantena per chi viene dal Nord
Un risultato che premia un grande lavoro di equipe e che ha visto uniti: l'Oncologia dell'Azienda dei Colli di Vincenzo Montesarchio, l' Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del Pascale di Paolo Ascierto insieme al virologo Franco Buonaguro, e alcuni medici cinesi, tra cui Wei Haiming Ming del First Affiliated Hospital of University of Science and Technology of China nonché il team dei medici del Cotugno, composto tra gli altri da Rodolfo Punzi, direttore del dipartimento di Malattie infettive e urgenze infettivologiche, Roberto Parrella, direttore della Uoc Malattie infettive ad indirizzo respiratorio, Fiorentino Fragranza, direttore della Uoc Anestesia rianimazione e terapia intensiva, Vincenzo Sangiovanni, direttore della Uoc Infezioni sistemiche e dell'immunodepresso, Nicola Maturo, responsabile del Pronto Soccorso infettivologico sempre del Cotugno e Luigi Atripaldi, direttore del laboratorio di Microbiologie e virologia.
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«Nell'esperienza cinese - spiegano Paolo Ascierto e Vincenzo Montesarchio - sono stati 21 i pazienti trattati che hanno mostrato un miglioramento importante già nelle prime 24-48 ore dal trattamento, che avviene in un'unica soluzione e che agisce senza interferire con il protocollo terapeutico a base di farmaci antivirali utilizzati.
Qui in Italia hanno risposto subito i due pazienti napoletani. La speranza è che la sperimentazione possa risultare efficace anche sugli altri pazienti italiani».
L'ottimismo è cauto per i direttori generali dell'Azienda dei Colli e del Pascale: «In un momento come questo - dicono Maurizio di Mauro e Attilio Bianchi - è di fondamentale importanza unire le forze e le esperienze dei nostri migliori professionisti per potenziare al massimo il sistema sanitario regionale e per dotarci di tutti gli strumenti necessari per fornire ai pazienti affetti da Covid-19 tutte le cure necessarie. Ringraziamo tutto il personale delle strutture ospedaliere coinvolte che, con rapidità e grande preparazione, hanno attivato tutte le procedure necessarie per garantire ai pazienti ogni strada percorribile nel percorso terapeutico».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Marzo 2020, 00:59
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