Coronavirus, infettivologo: «Diamond Princess dimostra capacità contagio come influenza»
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Lo afferma Marcello Tavio, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e direttore dell'Unità operativa di Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona. «Ma il caso Diamond Princess - dice l'esperto all'Adnkronos Salute - servirà soprattutto a stabilire, 'a consuntivo', avendo a disposizione il numero ben preciso di 'popolazione iniziale', salita a bordo sana, il numero degli infetti e quello dei casi gravi, per stabilire ancora meglio quali siano le caratteristiche del nuovo coronavirus». Per gli italiani che dovrebbero essere rimpatriati dal Giappone, «il protocollo sarà semplice - prosegue Tavio - si valuterà chi è già infetto e sintomatico, nel caso qualcuno lo fosse andrà allo Spallanzani in biocontenimento, gli altri presumo saranno alloggiati alla Cecchignola dove dovranno rifare nuovamente 14 giorni di quarantena provenendo da un'area a rischio elevato».
«Lo Spallanzani - evidenzia - sta facendo un enorme e davvero ottimo lavoro, ma non potrebbe far fronte a un'epidemia sostenuta nel nostro Paese, nel caso si dovessero verificare casi autoctoni. Ma anche in questo siamo uno dei Paesi più attrezzati, perché le unità di Malattie infettive nei nostri ospedali spesso sono isolate dal resto della struttura. Questo non avviene in altri Stati. Quindi abbiamo la possibilità di attivare decine, centinaia di posti letto all'occorrenza, per accogliere, isolare e diagnosticare i casi nell'ipotesi di una vera epidemia nel nostro Paese. Le infettivologie sono un fiore all'occhiello del Ssn, ma preciso che si tratta solo di ipotesi di preparazione da fare a tempo debito, con almeno un caso autoctono, che ancora non abbiamo avuto nel nostro Paese».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Febbraio 2020, 11:34
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