Variante Bythos del Covid, i primi casi in Italia. Cosa sappiamo e perché l'Oms la ritiene una minaccia

In Italia al momento rappresenta lo 0,82% delle sequenze rilevate, con 31 casi accertati

Bythos, la nuova variante del Covid (arrivata anche in Italia). I primi casi e le mutazioni: cosa sappiamo

La sigla ufficiale è Xbf ma il suo «nickname» è «Bythos». Per la nuova versione è stato scelto un nome mitologico, quello di Bythos che ricorda la personificazione del mostro degli abissi marini, con busto umano, zampe anteriori di cavallo e coda di pesce. Un vero e proprio mostro, che fa paura insomma, anche se la circolazione è bassa almeno per il momento.

È l'ultima sottovariante di Sars-Cov-2 che l'Organizzazione mondiale della sanità ha inserito nella lista dei sottolignaggi di Omicron 5 tenuti sotto stretto monitoraggio per caratteristiche spia di maggiore trasmissibilità e fuga immunitaria.

Una new entry che porta a 7 il numero delle sorvegliate speciali. Le prime sequenze di Xbf sono state segnalate il 27 luglio 2022, si legge nell'ultimo dei bollettini sull'andamento di Covid-19 che l'Oms diffonde settimanalmente.

Ricombinante di BA.5.2.3 e CJ.1, rispetto a Omicron BA.5 la sottovariante XBF presenta 11 mutazioni aggiuntive nella proteina Spike.

Al 12 febbraio è stata identificata in 46 Paesi, di cui 7: Australia, Nuova Zelanda, Austria, Danimarca, Regno Unito, Svezia e Stati Uniti hanno segnalato a oggi oltre 100 sequenze.

«Al momento - precisa l'Oms - non sono state riportate evidenze epidemiologiche secondo cui Xbf causi un aumento di casi Covid, ricoveri o morti».

Minaccia per l'Italia?

Si chiama Bythos la nuova minaccia Covid per l’Italia, una nuova variante di Omicron che tiene tutti col fiato sospeso. L’Oms l’ha riconosciuta a tutti gli effetti come nuova mutazione del virus dopo il manifestarsi di sempre più casi in giro per il mondo. Dall’Australia alla Svezia, la nuova versione del virus è arrivata anche in Italia e già sarebbero stati registrati alcuni casi.

Ma di cosa si tratta e cosa c’è da temere su questo nuovo “modello”?

Mentre in Italia impazza la polemica sulla gestione dei primi mesi di pandemia, con l’inchiesta aperta su quanto successo ad Alzano e Nembro che vede coinvolti l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’ex ministro Roberto Speranza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato la nuova variante XBF, appunto Bythos. Si tratta dell’ennesima sorella di Omicron, tra le più preoccupanti tra le varianti che in questi tre anni hanno preso piede.

Nell’ultimo bollettino settimanale, a fianco delle sotto-varianti BF.7, BQ.1 (Cerberus), BA.2.75 (Centaurus), CH.1.1 (Orthrus), XBB (Gryphon), XBB.1.5 (Kraken, qui vi abbiamo parlato della sua gravità), è comparsa infatti anche XBF, con i sottolignaggi di Omicron 5 tenuti sotto stretto monitoraggio che salgono dunque a 7. 
 

Secondo gli ultimi dati, infatti, la versione XBF è stata riscontrata in 46 Paesi e rappresenta poco più dell’1% dei campioni sequenziati a livello globale. Possiede però mutazioni che potrebbero renderla più trasmissibile e resistente alla risposta immunitaria. L’Oms sceglie però la cautela: «Al momento non ci sono prove epidemiologiche che la sotto-variante XBF porti a un aumento dei casi, dei ricoveri o dei decessi».

In Italia al momento Bythos rappresenta lo 0,82% delle sequenze rilevate, con 31 casi accertati.

L’Ecdc, Agenzia Ue per la prevenzione e il controllo delle malattie, intanto ha declassato tre ceppi del virus cancellandoli dalla classificazione di versioni «preoccupanti»: si tratta di BA.2, BA.4 e BA.5, ceppi Omicron che se sino alla fine del 2022 hanno causato un’ondata di nuove infezioni in Europa (qui vi abbiamo parlato del nuovo studio sulla natura del Covid).

Bytohs, i timori della comunità scientifica

Al momento si sa poco della nuova variante Covid, ma l’allerta è massima. Gli studi preliminari non suggeriscono alcuna differenza nella gravità della malattia e nelle manifestazioni cliniche rispetto alla variante originale di Omicron, ma alcuni dati australiani mostrano che molti dei trattamenti antivirali contro Covid-19 non sono più efficaci contro molteplici sottovarianti di Omicron circolanti nel paese, inclusa Bythos.

La nuova variante continuerà a essere monitorata e studiata per comprendere meglio in che modo sta evolvendo il virus Sars-CoV-2 per essere eventualmente subito pronti a intervenire prima che diventi nuovamente un’emergenza. Le prime sequenze di XBF erano state segnalate il 27 luglio 2022, ma non destava ancora preoccupazione. Di recente, però, il boom dei casi in Australia e Svezia ha fatto risuonare il campanello d’allarme.

 

Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Marzo 2023, 08:38
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