Astrazeneca, l'Ema: nesso tra vaccino e casi di trombosi rare. A rischio donne under 50

AstraZeneca, dubbi Ema su trombosi

di Mauro Evangelisti

Le verifiche di farmacosorveglianza su AstraZeneca procedono spedite e, rispetto alla settimana scorsa, ora Ema sta per compiere un passo in avanti. La settimana scorsa l’indicazione era più o meno questa: «Non è provato il rapporto di causa-effetto tra i casi di trombosi e la vaccinazione». In queste ore ci sarà un cambiamento: ulteriori approfondimenti fanno dire ad Ema (l’agenzia europea per il farmaco) che il nesso esiste, anche se non è chiaro quale sia il meccanismo. Visto che si continua a parlare di eventi molto rari, il rapporto rischi-benefici continua a essere favorevole all’uso del vaccino Covid: in Italia mediamente ogni giorno muoiono 400-500 persone per questa malattia e altre 200-300 finiscono in terapia intensiva. Alcuni paesi però - Germania in primis - hanno già deciso di riservare AstraZeneca solo agli over 60, perché c’è una costante nei casi di reazioni avverse gravi segnalati: riguardano di solito chi ha meno di cinquant’anni (ma ce ne sono anche tra i 50 e i 60) e all’80 per cento sono donne. Anche il Regno Unito (che non dipende da Ema) tre giorni fa ha confermato di avere verificato 30 casi di coaguli del sangue, sempre però in una percentuali bassissima, visto che sono stati segnalati su un totale di 18 milioni di iniezioni.


Scenario

In Germania, su un totale di 2,7 milioni di iniezioni, il Paul-Herlich-Istitute segnala «31 casi di trombosi della vena sinusale dopo la vaccinazione con il vaccino COVID-19 di AstraZeneca; in 19 è stata segnalata anche trombocitopenia; il risultato è stato fatale in 9; ad eccezione di due casi, tutte le segnalazioni riguardavano donne di età compresa tra 20 e 63 anni. I due uomini avevano 36 e 57 anni». Ieri a Messina un avvocato di 45 anni è stato ricoverato in gravissime condizioni, per una trombosi: qualche settimana fa era stato vaccinato con AstraZeneca. La procura ha aperto un fascicolo, ovviamente ad oggi non si può dire che il ricovero sia legato alla vaccinazione, resta da capire come mai in Sicilia vi siano molte più segnalazioni di questo tipo che nel resto d’Italia.

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Già la settimana scorsa il Prac (comitato per la sicurezza) di Ema aveva spiegato che stava proseguendo la «revisione in corso di casi molto rari di coaguli di sangue insoliti associati a un basso numero di piastrine». Ed era stato annunciato: «Sulla base di tutti i dati attualmente disponibili il comitato di farmacovigilanza dell’Agenzia europea del farmaco Ema, il Prac, dovrebbe emettere una raccomandazione aggiornata sul vaccino anti-Covid di AstraZeneca durante la sua riunione plenaria di aprile, in programma dal 6 al 9». Dunque, già oggi gli scienziati si rivedranno per decidere come stilare «una raccomandazione aggiornata», in seguito a una valutazione dei dati e al contributo di «esperti esterni indipendenti con una gamma di specialità mediche, inclusi ematologi, neurologi ed epidemiologi».

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Approfondimento

Secondo quanto spiegato da Emer Cooke, direttore di Ema, «gli esperti non sono riusciti ad identificare fattori specifici di rischio, inclusi età, genere o un passato di precedenti di disordini della coagulazione, per questi eventi molto rari». Ma se una settimana fa la conclusione di Ema, anzi di questo comitato che chiama Prac (Pharmacovigilance Risk Assessment Committee) era stata prudente («un nesso causale con il vaccino anti-Covid di AstraZeneca, per i casi di trombosi rare segnalati dopo la somministrazione, non è dimostrato»), nelle prossime ore l’aggiornamento delle raccomandazioni andrà oltre e chiarirà che c’è un rapporto causa-effetto. Per quanto questi casi siano rari, bisognerà comprendere se sono riconducibili al prodotto AstraZeneca o alla tipologia dei vaccini a vettore virale (Pfizer e Moderna non lo sono, Johnson & Johnson sì).
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Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Aprile 2021, 11:22
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