AstraZeneca, nuovo vaccino efficace contro la variante Beta: al via i test, anche per il mix

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Fermare le varianti. AstraZeneca e l'Università di Oxford stanno lavorando a un nuovo vaccino per bloccare le mutazioni del Covid. Il farmaco si chiamerà AZD2816 e si trova nella fase II e III dei test. I dati dello studio sono attesi entro la fine dell'anno e, una volta disponibili, saranno presentati alle autorità di regolamentazione per la valutazione. Nella ricerca saranno coinvolte 2.250 persone tra Gran Bretagana, Sudafrica, Brasile e Polonia. Il nuovo vaccino sarà somministrato a chi aveva già completato il ciclo vaccinale con due dosi del preparato anglosvedese o un vaccino a Rna messaggero come Pfizer o Moderna: devono però essere passati almeno tre mesi dall'ultima iniezione. Se invece i volontari non sono vaccinati, il nuovo farmaco anti Covid sarà iniettato con due dosi: con il richiamo dalle quattro alle 12 settimane. Oppure sarà somministrato come seconda dose dopo una prima dose del vaccino originale Oxford-AstraZeneca a distanza di quattro settimane.

Nuovo vaccino AstraZeneca, come è fatto

Si tratta sempre di un vaccino a vettore virale. Che quindi usa la stessa struttura del precedente. Ma in questo caso è stata alterata la proteina spike sulla base della variante Beta, la B.1.351, che si è sviluppata in Sudafrica nel dicembre 2020. Per questo è anche chiamata variante sudafricana. Che è più contagiosa del virus non mutato, dunque in grado di diffondersi più rapidamente e di causare più infezioni. Il Sudafrica aveva infatti sospeso l'uso del vaccino AstraZeneca COVID-19 dopo che i primi risultati avevano mostrato che il vaccino era meno efficace contro la variante Beta, che era diventata la variante dominante nel paese.

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Dubbi sulla durata della protezione dei vaccini

Seppur i primi dati sull'efficacia dei vaccini, come AstraZeneca, nei confronti della variante Beta siano confortanti, non si hanno ancora dati su quanto duri la protezione. «Il programma di lancio del vaccino nel Regno Unito ha avuto un incredibile successo nel prevenire ricoveri e decessi – ha dichiarato il dottor Maheshi Ramasamy, ricercatore principale presso l'Oxford Vaccine Group, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo vaccino –, ma non sappiamo quanto dura la protezione. Questo studio fornirà prove vitali sull'eventuale necessità di ulteriori dosi, inclusi "ritocchi" contro nuove varianti del virus».

 

Necessari ulteriori studi

«Testare richiami di nuovi vaccini è importante per assicurare che siamo preparati contro le pandemia», ha dichiarato il professor Sir Andrew J Pollard, ricercatore capo e direttore dell'Oxford Vaccine Group presso l'Università di Oxford. Il Covid, d'altra parte, è un virus che muta come l'influenza: e quindi si ha bisogno di aggiornare i vaccini ogni anno per combattere le nuove varianti.

Mentre per Sir Mene Pangalos, Executive Vice President del BioPharmaceuticals R&D, AZD2816 «dovrebbe aiutare ad ampliare la risposta immunitaria degli individui contro le varianti emergenti che preoccupano. L'avvio della sperimentazione di Fase II/III per AZD2816 significa che possiamo essere preparati qualora in futuro fosse necessario un vaccino variante».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Giugno 2021, 14:19
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