Virus sinciziale, allarme neonati: record infezioni al Meyer di Firenze, 140 casi da inizio anno

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Numeri record per il virus sinciziale che quest'anno è comparso in Italia ad ottobre, in anticipo con il solito andamento che solitamente vede concentrarsi nel periodo tra dicembre e febbraio. «Stiamo assistendo a una crescita importante dei casi di infezione da virus respiratorio sinciziale in età pediatrica. Questo virus è la prima causa di bronchiolite nei bambini e colpisce prevalentemente i lattanti e i piccoli entro l'anno di età. Al Meyer, nel novembre 2019 i casi di accesso al pronto soccorso per bronchiolite sono stati 24: a novembre 2021, ad oggi, se ne registrano già 140. Questa escalation di accessi e ricoveri per motivi respiratori sta obbligando l'ospedale a una riorganizzazione delle attività di ricovero programmate». Lo rende noto l'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. «L'impegno degli operatori è massimo - aggiunge la nota - e si chiede comprensione e collaborazione da parte delle famiglie, anche per eventuali attese in pronto soccorso».

Virus sinciziale, boom di ingressi al pronto soccorso

«Il virus respiratorio sinciziale - spiega l'ospedale Meyer di Firenze - ha un andamento stagionale, collocato di solito tra dicembre e marzo. Quest'anno ha fatto la sua comparsa fin dal mese di ottobre, facendo registrare, in questo periodo, un boom di ingressi al Pronto soccorso e un aumento importante di ricoveri, anche intensivi, per motivi respiratori. È possibile che il drastico cambiamento delle abitudini di vita, la netta riduzione delle occasioni di contatti sociali e l'aumento delle regole igieniche adottate nell'autunno-inverno 2020 abbiano determinato, forse, una ridotta circolazione e immunizzazione lo scorso anno».

 

Rispettare distanziamento

«In questo delicato momento dunque è importante, più che mai, rispettare alcune regole - spiegano gli esperti del Meyer - specialmente in presenza di bambini nella fascia 0-2 anni: evitare di portare i bambini in ambulatori ed ospedali se non strettamente necessario.

In questi casi, durante l'attesa, è importante seguire uno scrupoloso distanziamento; evitare che i bambini frequentino luoghi affollati come supermercati e grandi magazzini; evitare il contatto dei bambini con persone che presentano sintomi respiratori, anche se si tratta di adulti. Questo perché, negli adulti, il virus sinciziale è responsabile anche di semplici raffreddori che invece nei piccoli e piccolissimi possono evolvere in situazioni respiratorie anche severe».

Non esiste un vaccino

Inoltre, «non esiste un vaccino» per questo virus e «la prevenzione è fondamentale perché, ad oggi, non è disponibile un vaccino per questo virus. Esiste la possibilità di una terapia a base di anticorpi monoclonali, ma solo per bambini che presentano fattori di rischio (come prematurità, immunodeficienze, patologie polmonari o cardiache). Per la generalità dei bambini l'infezione si risolve perlopiù a casa, ma nei casi gravi richiede il ricovero e ossigenoterapia».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Novembre 2021, 14:01
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