Il virus respiratorio sinciziale (Rsv) «ha sempre preoccupato, e con l'arrivo di Sars-CoV-2 ha modificato la stagionalità a cui eravamo abituati. In Italia di solito l'Rsv arrivava nella fascia novembre-marzo con picchi a gennaio, mentre abbiamo avuto recentemente picchi anticipati e questo ha modificato quello a cui eravamo abituati». Lo sottolinea all'Adnkronos Salute, Anna Chiara Vittucci, specialista della Pediatria generale dell'ospedale Bambino Gesù di Roma.
Virus respiratorio sinciziale
«Il virus respiratorio sinciziale preoccupa se preso nei primi mesi di vita - spiega la specialista - perché può dare bronchioli importanti. Oggi con una risalita dei casi Covid dobbiamo ancora capire come andrà la stagione che vede anche la presenza dell'influenza.
La prevenzione
«La pandemia Covid ha fatto capire ai genitori l'importanza del lavaggio delle mani - prosegue Vittucci -. Se un adulto è raffreddato o ha dei sintomi influenzali è bene che stia lontano dal piccolo oppure che si protegga con una mascherina». Sul fronte terapie? «Al momento non ci sono terapie di supporto, ma non c'è un farmaco specifico. Aspettiamo - conclude - i vaccini che dovrebbero arrivare».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Settembre 2023, 17:28
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