Varianti Covid, allerta Oms sulla diffusione. E dalla Gran Bretagna alla Nuova Zelanda i Paesi "chiudono" i confini

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Si chiudono i confini tra gli stati nel mondo di fronte all'ultimo allarme lanciato dall'Oms. Le varianti covid si diffondo sempre di più nel globo, e secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, quella inglese sarebbe stata rilevata ad oggi in più di 70 paesi. La Gran Bretagna stringe così i confini per 22 stati, imponendo anche la quarantena obbligatoria sorvegliata per gli arrivi nel paese. Anche Portogallo, Israele, Finlandia e Nuova Zelanda si chiudono in sé stesse, come unico estremo tentativo di placare il contagio delle ancora più virali varianti del virus.

La variante del Covid-19 individuata per la prima volta in Gran Bretagna è stata rilevata finora in 70 Paesi, 10 in più nell'ultima settimana, ha reso noto l'Oms nel suo ultimo aggiornamento epidemiologico. Quella sudafricana è presente in almeno 31 Paesi, 8 in più in una settimana. Ancora un'altra variante, scoperta in Brasile, si è diffusa in 8 Paesi.

I casi globali di Covid-19 ieri sono arrivati a 100 milioni, battendo un altro triste record, secondo quanto dichiarato dal Center for Systems Science and Engineering della Johns Hopkins University. Nel corso di un vertiginoso anno di pandemia, in cui ondate del virus e delle sue varianti che si diffondono più rapidamente hanno travolto il mondo, gli sforzi umani per sconfiggere la malattia in alcune occasioni e in alcuni luoghi hanno tardato o non sono andati a buon fine.

Con la seconda ondata, la pandemia di Covid-19 ha conosciuto un'accelerazione. Dopo il primo caso riportato, sono trascorsi mesi prima che le infezioni globali superassero la soglia di dieci milioni. Una volta arrivati a 90 milioni di casi invece, in sole due settimane se ne sono aggiunti altri 10 milioni. Al momento il futuro non è ancora roseo.

Gran Bretagna: stretta sui confini

È incluso in una stretta più generale anti Covid ai confini britannici il provvedimento che nel Regno Unito imporrà a chi rientra da 22 Paesi (inclusi Brasile, Portogallo e Sudafrica) l'obbligo di quarantena di 10 giorni senza eccezioni in strutture di tipo alberghiero sorvegliate messe a disposizione dal governo britannico. Il pacchetto è stato ufficializzato alla Camera dei Comuni da Priti Patel, ministra dell'Interno del governo di Boris Johnson, in funzione di filtro ai rischi legati alla circolazione delle temute nuove varianti sudafricana e brasiliana in un Paese già alle prese con l'impatto della variante inglese del coronavirus e al pericolo di compromettere l'efficacia della campagna di vaccinazioni in corso a ritmo accelerato oltre Manica. Patel ha precisato che l'ingresso sarà rifiutato da subito a chiunque arrivi da questi Paesi senza essere residente nel Regno; e che la quarantena in hotel varrà invece per chi invece ha il diritto di rientrare non appena gli hotel predisposti ad hoc saranno pronti.

Per il resto ha aggiunto che nuovi viaggi verso i 22 Paesi sono al momento banditi e più generale che alle forze di polizia è stato ordinato di condurre controlli più severi, anche fisici, sui viaggiatori. La ministra ha quindi ribadito che viaggiare per andare in vacanza è attualmente «illegale» nel Regno, in ragione della prescrizione vincolante di «stare a casa» - salvo esigenze essenziali - prevista dal lockdown. Il giro di vite è stato tuttavia contestato dalle opposizioni come insufficiente: «troppo poco e troppo tardi», ha detto il ministro ombra laburista Nick Thomas-Symonds; mentre gli indipendentisti scozzesi dell'Snp hanno evocato addirittura una chiusura generalizzata dei confini dell'isola e hanno chiesto a Patel se non sia stato il premier Johnson a impedirle di adottarla fin dai mesi scorsi.

Portogallo sospende collegamenti con il Brasile

Anche il Portogallo ha sospeso tutti i collegamenti aerei con il Brasile, sull'onda della preoccupazione legata alle nuove varianti del Covid-19.

Il provvedimento sarà valido nel paese dalla mezzanotte del 29 gennaio e rimarrà in vigore fino al 14 febbraio.

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Israele chiude i confini con Giordania ed Egitto

Dopo aver bloccato i propri cieli, Israele ha deciso di chiudere a partire da domani mattina alle 6 (ora locale) e fino a domenica alle 24 i confini con l'Egitto e la Giordania che erano rimasti aperti. La mossa è stata stabilita dal ministro dell'interno Aryeh Deri per impedire alle varianti del virus di entrare nel paese. Il confine del Ponte di Allenby con la Giordania sarà aperto solo per i palestinesi della Cisgiordania. Con tutta probabilità - come annunciato dal premier Benyamin Netanyahu - domani il governo deciderà il prolungamento del lockdown, che scade domenica 31, e il conseguente blocco ai voli in arrivo e in partenza dell'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.

Finlandia blindata

Per proteggersi dalle nuove e più contagiose varianti inglese e sudafricana del Covid-19, anche la Finlandia ha emanato nuove restrizioni che impediscono l'ingresso nel Paese tranne che per i viaggi ritenuti da Helsinki «essenziali». In Europa la Finlandia è stata tra i Paesi meno colpiti dalla pandemia registrando appena 655 decessi. L'affacciarsi di nuovi ceppi del virus però fa ritenere alla Finlandia che si avvicinano «tempi più duri con il rischio che la situazione peggiori velocemente», come dichiarato il ministro della Salute Krista Kiuru. La maggior parte dei turisti era già stata bandita dal Paese nordico, ma le nuove misure colpiranno il grande bacino del lavoro estone e sospenderanno la libera circolazione per le comunità che vivono lungo i confini settentrionali della Svezia e della Norvegia. «Sulla base della decisone del governo - ha detto il vice comandante della Guardia costiera del Golfo di Finlandia, Mikko Simola - tutti i viaggi legati al lavoro devono essere essenziali per il funzionamento della società o per la sicurezza dell'approvvigionamento».

Nuova Zelanda verso frontiere chiuse per tutto il 2021

La Nuova Zelanda terrà probabilmente le sue frontiere chiuse ai turisti per il resto dell'anno: lo ha detto oggi la premier Jacinda Ardern durante una conferenza stampa. Lo riporta la Cnn. Ardern ha spiegato che per riaprire i confini bisognerà essere sicuri dell'efficacia dei vaccini contro la diffusione del coronavirus oppure che nel Paese vi sia un numero sufficiente di persone vaccinate. La premier ha confermato l'interesse di Wellington per il 'corridoio viaggì con l'Australia, che è stato sospeso ieri da Canberra per 72 ore, ma ha sottolineato che «il resto del mondo rappresenta un rischio troppo grande per la nostra salute e la nostra economia». Ieri il ministro della Salute australiano, Greg Hunt, ha annunciato la sospensione per 72 ore del 'corridoio viaggì con la Nuova Zelanda dopo l'individuazione del primo contagio locale di coronavirus nel Paese dallo scorso novembre.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Gennaio 2021, 18:38
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