Variante Delta, in Emilia Romagna nuova mutazione. I virologi: «Malattia adesso più grave»

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di Mario Landi

Il virus corre e continua a mutare, anche con micro modifiche, come quella scoperta in Romagna dove è stata isolata una delle sottovarianti della Delta, la mutazione del coronavirus che si sta diffondendo in Europa, ma fortunatamente non è la plus, quella più contagiosa e considerata la più pericolosa. I laboratori di tutto il mondo lavorano per cercare di cogliere e sequenziare i cambiamenti nei tempi più brevi possibili, in modo da capire se la nuova «faccia» del coronavirus possa essere riconosciuta dagli anticorpi prodotti con le vaccinazioni.

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Variante Delta anche in Cina

Anche la Cina deve fare i conti con la variante Delta che ora preoccupa il mondo. «Ha una carica virale molto alta e un breve periodo di incubazione che la rende due volte più contagiosa del Covid-19», spiega il più importante epidemiologo del paese, Zhong Nanshan, in un'intervista alla Xinhua. Secondo Zhong, «per trovare un equilibrio tra lo sviluppo economico e gli sforzi per combattere la variante, è necessario accelerare la campagna vaccinale e costruire una barriera di immunità nella popolazione, vaccinando l'80 per cento delle persone per potere raggiungere la barriera di immunità». Si moltiplicano così gli appelli a non abbassare la guardia, propria mentre l'Italia si prepara a diventare tutta zona bianca senza obbligo di mascherine all'aperto. Ed è proprio un appello alla cautela quello che arriva da molti immunologi ed epidemiologi, fra questi Walter Ricciardi.

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La sottovariamente Delta è stata riscontrata in altri 7 casi nel mondo, spiega il professor Vittorio Sambri, direttore dell'unità operativa di Microbiologia del laboratorio unico di Pievesestina (Cesena) dell'Ausl Romagna. «La derivazione dalla Delta - dice all'ANSA - si vede in modo chiarissimo dall'analisi filogenetica.

Ma voglio sottolineare che aver trovato questa sottovariante ha un valore unicamente virologico: ci dice che il virus, come ci aspettiamo che faccia, sta continuando a cambiare. Non sarà probabilmente più contagiosa, né porterà a una malattia più grave. Ma è diversa e quindi più vacciniamo più dobbiamo fare attenzione, dobbiamo sequenziare e stare attenti alle variazioni». Nessun allarmismo, dunque: «Ci aiuta a capire: sette mesi fa l'Alfa è divenuta prevalente in tre mesi, ora c'è la Delta e poi avremo a che fare con qualcos'altro, il virus non smette di fare il suo lavoro». Proprio per rispondere all'esigenza di maggior tracciamento, in Emilia-Romagna in questi giorni si stanno iniziando a sequenziare tutti i tamponi positivi di coronavirus registrati, operazione resa possibile dal numero ridotto di contagi giornalieri.

 

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I primi risultati ci saranno la prossima settimana. Ma contro la variante Delta i vaccini al momento non possono bastare da soli, meglio continuare a mantenere le cautele per evitare una nuova ondata pandemica, spiega Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l'emergenza coronavirus e docente di Igiene all'università Cattolica di Roma. Nella difficoltà di raggiungere l'immunità di gregge, con una copertura vaccinale fra il 90 e il 95%, Ricciardi invita quindi ad adottare tutte le cautele comportamentali: distanza di sicurezza e mascherina quando non è possibile rispettarla all'aperto, lavaggio e disinfezione delle mani. Ricciardi conferma che la variante delta diventerà dominante e per questo aggiunge altre raccomandazioni per evitare una nuova impennata dei casi: «va evitato l'affollamento dei mezzi pubblici» ma anche nelle scuole. In buona sostanza, serve prepararsi per l'autunno. «Siamo certi che la variante Delta diventerà prevalente, occorre monitorarla continuare a vaccinarci così diventerà come un'influenza», ha detto il professor Sergio Abrignani, immunologo e membro del Cts, ospite di Maria Latella al Caffè della domenica su Radio 24. «Dobbiamo addomesticare il virus con cui conviveremo nei prossimi decenni».

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Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Giugno 2021, 10:36
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