Variante Delta, in Cina sale l'allerta: primo caso a Pechino, focolai alle feste. Il governo: «Situazione grave»

Variante Delta in Cina: primo caso a Pechino, focolai alle feste. Il governo: «Situazione grave»

di Michele Galvani

Virus in Cina, torna la paura: Pechino ha registrato (mercoledì) il suo primo caso di Covid-19 dopo quasi sei mesi di quota zero, tutto questo mentre le autorità cinesi si adoperano per prevenire la diffusione della variante Delta in mezzo a un focolaio legato a un aeroporto nella città orientale di Nanchino. La Cina ha registrato 49 nuovi casi mercoledì, tra cui 24 infezioni locali da 3 ulteriori province, secondo la National Health Commission (NHC), portando il numero totale di casi associati al nuovo cluster ad almeno 175. Sebbene l'ultimo conteggio segni un leggero calo rispetto agli 86 casi registrati martedì scorso - il più alto aumento in un solo giorno da gennaio scorso - la diffusione del virus attraverso i confini provinciali sta suscitando allarme tra i leader del paese, dopo oltre un anno di numeri molto bassi e, soprattutto, la ripresa di una vita “normale” dopo le morti e lo spavento per la pandemia. Nonostante i numeri che, rispetto alla popolazione, sembrano risibili, il governo parla di «situazione grave». 

Variante Delta in Cina, cluster e focolai

 

Il coronavirus - va ricordato - è stato rilevato per la prima volta a Wuhan alla fine del 2019, diffondendosi rapidamente nel mondo nei primi mesi del 2020. Eppure, nonostante sia stato il primo paese a soccombere al virus, da allora la Cina è riuscita a contenere con successo la sua diffusione. Già dopo pochi mesi però, le cifre ufficiali sui casi sono rimaste basse e le riacutizzazioni occasionali sono state rapidamente contenute con test di massa e severe restrizioni, inclusi lockdown in diverse città per centinaia di milioni di persone in tutto il paese. L'attuale epidemia, tuttavia, rappresenta una nuova minaccia, con la variante Delta più trasmissibile identificata nella città orientale di Nanchino, capitale della provincia di Jiangsu e importante snodo industriale e dei trasporti che ospita oltre 9,3 milioni di persone. Un numero impressionante di residenti da tracciare. 

Tutto questo sarà anche un test dell'efficacia del massiccio programma di vaccinazione cinese, che finora ha somministrato più di 1,5 miliardi di dosi, a una velocità senza rivali in nessun altro paese al mondo. Anche altri paesi, tra cui Thailandia e Australia, sono stati colpiti dalla variante Delta e stanno attualmente combattendo contro la pandemia. Ma questi paesi hanno anche lottato con una lenta diffusione della vaccinazione afflitta da ritardi e carenze. Ciò è in netto contrasto con la Cina, che è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo di raggiungere la cosiddetta immunità di gregge entro dicembre di quest'anno.

I focolai - L'ultimo focolaio è emerso per la prima volta la scorsa settimana dopo che sono stati rilevati più di una dozzina di casi tra il personale delle pulizie all'aeroporto internazionale di Nanjing Lukou. Questo ha spinto i funzionari a lanciare test di massa per oltre 9 milioni di residenti a partire dal 21 luglio; un secondo round di test di massa è stato completato nel fine settimana e un terzo round è iniziato mercoledì. Finora, almeno 175 casi sono collegati al cluster aeroportuale, cosa che i funzionari hanno collegato alla variante Delta.

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«Il recente picco di infezioni in città può essere attribuito alla posizione speciale dell'epidemia e alla natura altamente contagiosa del ceppo (Delta)», ha spiegato Ding Jie, vicedirettore del centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Nanchino, in una conferenza.

Nonostante la campagna aggressiva e rapida di test, il virus sembra essersi già diffuso oltre la provincia di Jiangsu.

Secondo l'agenzia di stampa statale Xinhua, sono state segnalate infezioni tra i viaggiatori che hanno volato da Nanchino verso altre parti del paese, comprese le province di Guangdong a sud, Sichuan a sud-ovest e Liaoning a nord-est. Mercoledì, il tabloid statale Global Times ha riferito che l'aeroporto cercherà di «sospendere tutti i voli fino all'11 agosto», citando una fonte interna. Le autorità aeroportuali di Nanchino hanno dichiarato alla CNN che tutti i voli sono stati cancellati da lunedì per lavori di disinfezione e riprenderanno una volta terminato il processo. 

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Nel frattempo, cresce anche la preoccupazione per un possibile cluster secondario, collegato a un popolare spettacolo dal vivo nel parco nazionale di Zhangjiajie nella provincia di Hunan. Si pensa che tre casi confermati nella città di Dalian, provincia di Liaoning, abbiano visitato l'aeroporto di Nanchino prima di recarsi a Zhangjiajie per lo spettacolo dal vivo la scorsa settimana: lo riporta il media statale The Paper. Più di 3.000 spettatori hanno assistito allo spettacolo dal vivo da vicino il 22 luglio. Il caso di Pechino è tra quelli legati allo spettacolo dal vivo, terminando la corsa di 179 giorni della capitale senza alcuna infezione segnalata. Il governo della città di Zhangjiajie ha avvertito i partecipanti allo spettacolo: «Siete ad alto rischio», poi subito quarantena e test per l'infezione.

 

Governatori e funzionari sanitari si sono incontrati mercoledì mattina a Jiangsu per discutere dell'epidemia. In un comunicato stampa pubblicato sul loro sito, il Comitato provinciale del Partito comunista cinese ha riconosciuto che l'attuale epidemia è «grave» e ha fatto sapereche il cluster di Nanchino potrebbe influenzare «l'intero paese». La dichiarazione ha esortato a misure di prevenzione e contenimento più forti, compreso un lockdown: è stato inoltre fatto un forte invito a reintrodurre le restrizioni più di un anno dopo che la Cina ha allentato il blocco a livello nazionale e ha riaperto le sue attività.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Febbraio 2023, 03:20
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